L’Agenzia del Demanio, nella persona del Direttore Cons. Antonio Agostini, lancia l’idea della nascita del progetto dell’Hope Campus, nell’intento di candidarlo tra le possibili proposte all’esame del Governo per la messa a punto del Recovery Plan o dalla programmazione delle politiche di coesione 2021-2027.L’iniziativa coinvolge una vasta area che sarà assegnata all’Agenzia del Demanio dalla Legge di Bilancio 2021, su iniziativa del MEF, che versa in stato di sostanziale abbandono ed è scenario di ambiziose opere rimaste incompiute, ma che impone all’Agenzia del Demanio specifici oneri di gestione e valorizzazione.
L’area si estende per circa 80 ettari e si presta alla tessitura di una rilevante strategia di rigenerazione e innovazione urbana, anche traendo spunto da singoli studi, intuizioni e proposte conosciute nel tempo grazie all’ingegno inventivo e all’alto contributo dei compianti Professori Arnaldo D’amico e Roberto Petronzio, e degli illustri Professori Enrico Giovannini, oggi Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Antonella Canini, Franco Romeo e Cesare Mirabelli. Idee da coordinare e mettere a sistema con alcune azioni convergenti già messe in campo dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, per specifici aspetti. Per le sue caratteristiche complessive presenta una straordinaria opportunità per attuare un organico intervento di sviluppo urbanistico e socio-economico a forte impatto territoriale ed ambientale. In tale cornice l’intento è anche quello di avviare una auspicabile iniziativa di specifico dibattito pubblico volto a promuovere una forte coalizione istituzionale e una prospettiva di partenariato pubblico-privato, aperto anche a possibili coinvolgimenti di Istituzioni internazionali coerenti con le alte potenzialità del progetto.
L’iniziativa punta a segnalare all’agenda delle competenti Autorità di Governo nazionale e territoriale la possibilità di valorizzare uno dei quadranti urbani di maggiore interesse su scala europea, che presenta una spiccata vocazione alla crescita di Roma, sia in risposta alle esigenze locali, che in funzione dello sviluppo di elementi e di asset del livello consono al rango di una delle grandi capitali europee. L’area è situata in prossimità di rilevanti strutture di ricerca quali la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e laboratori dell’Ente Nazionale per le Energia Alternativa (ENEA), e si proietta lungo la direttrice che muove dal prestigioso Centro Universitario esistente, verso la direzione del polo di ricerca avanzata e di innovazione di Frascati, dove gravitano rilevanti Istituzioni di ricerca internazionale come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), lo European Space Research Institute (ESRIN) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nonché le principali infrastrutture di ricerca del predetto ENEA. Inoltre, nelle adiacenze del comparto urbano interessato insiste il consistente polo industriale e tecnologico tiburtino dove hanno sede molte industrie di eccellenza, tra cui alcune aziende del Gruppo Leonardo e del settore aerospazio, difesa, sicurezza e alta tecnologia.
L’idea progettuale prevede la creazione di un sistema ad alto valore aggiunto, determinabile mediante l’integrazione e la circolazione di eccellenti capacità e competenze oggi già presenti o localizzabili nell’area, particolarmente in grado anche di declinare la pregiata tradizione di studi e ricerche avanzate in molti settori, tra cui quello dello sviluppo sostenibile, della trasformazione ecologica e digitale, della biologia, della biodiversità, della genetica e della sanità.
In estensione alle sedi dell’Università e del Policlinico di Roma Tor Vergata è possibile concepire un progetto organico, comprendente la realizzazione di una reale Città della Conoscenza, l’eventuale istituzione di un Politecnico per sopperire a tale sentita lacuna nel centro-sud, la promozione di un distretto per lo sviluppo di incubatori di impresa innovativa e per la diffusione dei processi di trasferimento tecnologico a beneficio del tessuto imprenditoriale, nonché il completamento e la funzionalizzazione delle strutture sportive e insieme a nuove soluzioni di collegamento e mobilità sostenibile, quali la realizzazione di un tratto di metropolitana di superficie connesso alla rete metropolitana.
L’Agenzia del Demanio, pronta a mettere in campo la propria Struttura Nazionale di Progettazione per l’alta sfida di realizzazione di una “Silicon Valley” italiana, sta analizzando gli scenari di rifunzionalizzazione e utilizzo per la progettazione e verifica di fattibilità tecnico-economica del futuro Hope Campus che potrà ospitare anche nuovi avanzati laboratori e infrastrutture di ricerca da utilizzare con logiche di fruizione condivisa pubblico-privata, la cui carenza e bisogno si è resa manifestamente evidente in conseguenza della contingente emergenza sanitaria ed economica.
Fonte : Agenzia del Demanio