di Paola G. Lunghini
Tutti i media riportano ampiamente la notizia della scomparsa , a 86 anni, di Salvatore Ligresti : al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato, essendo malato da tempo .
Molti colleghi giornalisti, anche di gran nome, provano oggi a tracciare la storia di Ligresti : compito assai difficile, data la vita imprenditorialmente spericolata del costruttore-immobiliarista- finanziere che, nato a Paternò ( provincia di Catania ), cominciò la propria esperienza di lavoro a Milano con in tasca la fresca laurea in ingegneria conquistata all’ Università di Padova.
In pochi decenni tappezzò la “Milano da bere” di infiniti edifici ( soprattutto a uffici, alquanto “ discutibili”, e spesso “ a torre” ), facendoci una enorme quantità di soldi .
Amico di potenti ( tra tutti, Bettino Craxi) , ormai sempre più potente lui stesso , continuò per anni nella strada di costruttore-immobiliarista sinchè – di ciò non pago – volle percorrere quella della finanza : da “re del mattone” voleva diventare “imperatore delle polizze” e non solo.
I fatti sono troppo noti perchè io li debba riprendere.
Fu al centro di scandali e di molteplici vicende giudiziarie, incarcerato già una prima volta ai tempi di Tangentopoli, e condannato ancora (sino al 2013) per svariati reati.
Io lo incontrai personalmente la prima volta alla metà degli anni ottanta ( io, giovane giornalista non ancora “firma in nazionale” ! ) e fu una conversazione “ privata” alquanto lunga : era anche simpatico, sapete, ma mi sembrò di un’ ambizione senza limiti , disposto a tutto pur di sedere nell’ irresistibile “ salotto buono” di Enrico Cuccia…
Lo risalutai , brevemente, in alcune successive occasioni pubbliche.
Vorrei però oggi ricordarlo per due sue grandi “intuizioni” ( per lui poi “ finite male” ) : era entrato da protagonista , e dagli inizi, nei progetti di CityLife e Porta Nuova. E soprattutto per aver reso possibile la costruzione dell’ Università IULM a Milano ( cfr il volume appena pubblicato “ Francesco Alberoni”, biografia dello studioso scritta da Rosantonietta Scramaglia , Edizioni LEIMA, pag 355 e successive, ndr ) .