di Paola G. Lunghini
Nel corso dell’ incontro di Milano ( cfr qui ) Aldo Mazzocco ,Presidente Assoimmobiliare, aveva insistito con forza sulla necessità di «ammodernare lo stock immobiliare esistente, diffuso, ecosostenibile e senza ulteriore consumo del suolo», parlando di una «via italiana per la ripresa dell’attività edilizia» indicandone le condizioni più urgenti. E aveva espresso – come fa da tempo –l’ auspicio che con il prossimo Governo si possa aprire un “Tavolo permanente” con il real estate, comparto che si trova ancora in una sorte di terra di nessuno.
Anche Gualtiero Tamburini (Presidente Federimmobiliare) si è augurato che il real estate possa finalmente essere inserito nell’Agenda politica del Paese.
Ai due leader dell’ associazionismo immobiliare italiano ha fatto seguito il “ keynote speaker” Paolo Baratta (Presidente Biennale di Venezia, già ministro dei Governi Ciampi e Dini) il quale – dopo aver richiamato la community del real estate a concentrare gli sforzi verso un concetto di “renovatio urbis”, facendosi cioè carico di ciò che esiste per “ricomporlo e riqualificarlo” sotto una unica regia – si è soffermato sull’ importanza della “ qualità della committenza” come condizione essenziale per un nuovo e intelligente “ abbigliamento del territorio”. Baratta ha anche cercato di capire le ragioni dell’ attuale esistente “ scollamento” tra società civile e architettura, sottolineando che tutte le città hanno, proprio con la loro architettura già nei secoli straordinaria, il “ diritto” di promuovere se stesse. Ma ciò non può andare in direzione solo di un “ semplice” turismo, ma in relazione con tutti i comparti economici e sociali.Tornando alla renovazio urbis, occorre più dialogo – ha detto Baratta- tra soggetti pubblici e privati. La prossima Biennale di Architettura «intende offrire un punto di riferimento per le ricerche e le riflessioni che potranno essere richiesti».
Io, al termine del Seminario, mi sono augurata due cose:
-di poter ospitare Paolo Baratta alla prossima EIRE ( 4-6 giugno a Milano)
-di poter vedere, in ambito Biennale, un Convegno sul real estate: dove i top player del settore possano spiegare agli architetti ( spesso ahimè “ schiavi” o comunque vittime degli iter autorizzativi) che la cultura non deve essere un” mondo a parte”. E che gli edifici “devono” stare in un business plan , con tutti i conti che quadrano. Spesso, persino un po’ di “ green” è ancora un lusso… Forse, con Paolo Baratta Presidente della Biennale, sarà la volta buona.
NOTA : la Sala Convegni della Fondazione Catella, dove i lavori del Seminario Assembleare di Federimmobiliare si erano svolti, era gremita. Presenti di persona quasi tutti i Presidenti delle associazioni federate, e innumerevoli altri volti noti e notissimi del real estate non soltanto milanese.
Nella foto, Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia
( Photo: Alvise Nicoletti, Courtesy: la Biennale di Venezia )