Ha preso il via ieri mattina a Bergamo, al Centro Congressi Giovanni XXIII, la Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti PPC che oggi continuerà i lavori a Brescia all’Auditorium Santa Giulia. La Conferenza si tiene nelle due città, Capitale italiana della Cultura 2023.
Molti i temi – di stretta attualità – affrontati dal Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, Francesco Miceli, nel suo intervento introduttivo. Primo tra tutti quello legato al nuovo Codice dei contratti.
“La maggiore criticità – ha sottolineato – è legata al ricorso, non più limitato come nella precedente versione del Codice, all’appalto integrato che ora va a discapito della procedura del concorso di progettazione per la realizzazione delle opere. Nel nuovo Codice non si fa infatti più menzione della centralità del progetto, mettendo in secondo piano – ciò è molto grave – che la competizione determina una selezione della qualità, mentre gli affidamenti diretti o comunque altre modalità non sono affatto idonee a garantire questo risultato”.
Altra criticità è quella legata alla gestione dell’appalto integrato da parte delle stazioni appaltanti. A questo proposito, basta ricordare i contenziosi tra imprese e le stesse stazione appaltanti che hanno contribuito non poco al proliferare delle tristemente famose “opere incompiute”.
Per quanto riguarda il PNRR, per gli Architetti PPC è imperativo che gli oltre 200 miliardi del Piano vengano utilizzati interamente.
“Le difficoltà denunciate – ha detto ancora Miceli – derivano dalla mancanza di programmazione da parte delle amministrazioni per rispondere alle esigenze dei territori. Ciò diventa particolarmente grave anche alla luce di quanto accaduto in Emilia Romagna in questi giorni. Il PNRR ci sta offrendo la possibilità di migliorare le nostre città, i nostri territori e non possiamo permetterci di perdere tale occasione. Altro strumento che deve essere ripensato in questa ottica, quello dei bonus edilizi che devono avere la finalità di migliorare e rigenerare il patrimonio edilizio e le stesse città e mettere in sicurezza il territorio anche dal rischio idrogeologico e sismico”.
“Per la nostra professione, quello in corso è un anno importante e significativo: l’organizzazione della comunità degli architetti in un Albo professionale, rappresentato dagli Ordini, compie, infatti, 100 anni. Al centro dei due giorni di lavori della Conferenza Nazionale degli Ordini prevista l’illustrazione delle iniziative territoriali e nazionali per porre l’attenzione sui cambiamenti sociali ed economici e, alla luce di tali mutamenti, stimolare la riflessione sul futuro della professione e formulare proposte sul tema dell’accesso, soprattutto dei giovani, sul tema del futuro della città e sul nostro ruolo nella trasformazione sostenibile del patrimonio edilizio e dell’ambiente”, ha concluso Miceli.
Fonte : Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti PPC