di Paola G. Lunghini
Il 4 agosto 2003, nella sua casa romana, mancava improvvisamente alla sua famiglia (e alla Real Estate Community, di cui era stato figura prominente) Roberto Trella, AD di FPD Savills Italia.
Alla memoria di Roberto dedicai una “Lettera aperta a Roberto Trella, ora nei campi Elisi”, che ripropongo qui oggi.
«Te ne sei andato, Roberto, in un ardente lunedì all’inizio di agosto. E in un ardente venerdì c’è stato nella chiesa di Piazza del Popolo – a due passi dal Tuo ufficio di Roma – l’ultimo saluto da parte della Tua famiglia, dei Tuoi colleghi e dei Tuoi amici.
Non ho potuto, lo sai, partecipare a quella cerimonia, ma immagino lo strazio di tutti coloro che erano presenti, e che la Tua scomparsa, così improvvisa, ha colto increduli. Così come ha addolorato tutti coloro che Ti hanno conosciuto, in questi anni, nella comunità immobiliare italiana di cui eri uno dei volti più noti e stimati.
Io, dopo aver diffuso alla Community che a me fa riferimento l’annuncio del tragico epilogo della Tua vita e della Tua carriera, sono stata per giorni incerta su come ricordarTi da queste pagine. Cosa che mi sembra giusta e doverosa visto che – pur senza poterci definire “amici” – ci conoscevamo da lunghissimo tempo.
Non dimenticherò mai la Tua prima “visita” all’ufficio di mio marito Alberto, quando – alla fine degli anni ottanta – entrasti con Richard Ellis in Italia.
Non dimenticherò le nostre telefonate in occasione del Tuo “passaggio” alla FPD Savills, l’anno scorso a primavera, che tanto scalpore aveva destato.
Ricorderò sempre con gioia la Tua immediata re-iscrizione con FPD Savills, ad AICI, che avevi lasciato dopo essere stato Socio dell’Associazione dal 1993 con l’altra Tua società (non potevi fare a meno delle mie continue Newsletter, mi avevi detto).
E ricorderò sempre la Tua disponibilità ad intervenire in occasioni convegnistiche quando Ti avevo chiamato. L’ultima volta era stata a Roma, allorchè 30 master in real estate americani erano venuti in visita tecnica nella Capitale, e si erano rivolti a me per organizzare la loro permanenza: volevano sapere tutto il possibile sul mercato italiano. Accettasti subito di partecipare all’incontro nonostante la data fosse davvero difficile (primi di gennaio, a ridosso delle vacanze, quest’anno).
E allora, adesso che sei nei Campi Elisi, Ti ricordo con un “Racconto”.
Ti divertivano, le mie cronache degli eventi. Le leggevi subito, me lo hai confermato più volte. In una di queste cronache, dopo il MIPIM 2003, c’eri anche Tu, e ti avevo definito “affidabile”. Com’eri. Così come eri una persona gentile.
Come è la Real Estate Industry nei Campi Elisi, Roberto? (C’è anche li, vero, e Tu te ne stai occupando di certo).
I mercati sono stabili, senza cicli, picchi e bolle. Perfezionare ogni tipo di deal, quindi, è abbastanza semplice, perchè la speculazione esasperata non fa parte delle regole del gioco, e i tempi sono certi. I clienti sono di parola, non cambiano idea ogni cinque minuti o ad ogni cambio di management, gli incarichi chiari e univoci, e i pagamenti vengono effettuati alle date stabilite.
I metri quadrati sono quelli, e le informazioni abbondanti e facilmente reperibili. I colleghi e i concorrenti condividono le stesse informazioni e hanno gli stessi comportamenti. La parola “due diligence” non esiste, e non c’è l’abusivismo. I documenti si trovano sempre, tutti, e sono fatti bene. Gli avvocati fanno gli avvocati, cioè consigliano e stendono documenti comprensibili, i commercialisi preparano tax planning ordinati, tutti pagano le imposte, ed i notai non hanno mai problemi.
Gli edifici non hanno trucchi, la manutenzione è programmata e l’efficienza è la norma.
I gestori sono attenti, precisi e puntuali. Gli agenti stanno da una parte sola e hanno una sola associazione, che conta molto per la sua rappresentatività in tutte le sedi. Le procedure urbanistiche ed edilizie sono facili per tutti, e gli architetti disegnano edifici bellissimi.
Le imprese di costruzioni costruiscono a regola d’arte, i developer sono tantissimi, e i Fondi immobiliari non quotano a sconto sul NAV.
I giornali sono indipendenti dalla pubblicità e danno spazio a tutte le notizie. Si fanno pochissimi Convegni, ma ci sono tante Università che insegnano il Real Estate…
Dato che hai insegnato anche Tu, spero che alla Tua memoria, Roberto, ci sia presto – presso una Università italiana – una Borsa di Studio».
(PS : La Borsa di Studio non è stata mai istituita. Peccato).