Si è svolto in Assoedilizia a Milano , l’ 11 luglio, il quarto e conclusivo Seminario del ciclo Osservatorio Metropolitano, sul tema “Esperienze e modelli seguiti in altre città”. E’ stato organizzato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, in collaborazione con ARCHxMI, e AIM l’Associazione Interessi Metropolitani e con il supporto e patrocinio di Assoedilizia e di Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Milano e provincia. Coordinatore Alberico Belgiojoso. Relatori Giovanna Fossa e Carlo Valtolina.
Balgiojoso, presentando i lavori, ha ricordato i tre precedenti Seminari che, a scadenza mensile, hanno trattato le problematiche riguardanti “Qualità urbana, progettazione urbana”, “L’incerta realtà della città metropolitana”, “Le logiche immobiliari. Come operano e come guidarle”,
La città – ha precisato Belgiojoso – non va intesa soltanto come aggregato di vie, piazze, edifici, monumenti, spazi verdi ma anche, e soprattutto quale contenitore di cittadini alle cui mutevoli necessità va adattata. I decisori devono inoltre saper integrare un armonico sviluppo dei punti qualificanti di Milano che sono sì moda, finanza, design, shopping ma anche arte e cultura (è la quarta in classifica in Italia dopo Roma, Venezia, Firenze); mentre va definita meglio la funzione di Città Metropolitana, priva di finanziamenti e foriera di contrasti tra Milano e gli altri Comuni.
Un’analisi particolare è stata dedicata al recupero dei quartieri periferici/problematici e alla funzione di collegamento con il centro città da un lato, dall’altro con la realizzazione di “luoghi” che diano centralità ai quartieri stessi. Infine. Un ruolo forte sul futuro di Milano viene svolto dai grandi operatori immobiliari, soprattutto stranieri, i cui obiettivi possono divergere dalle esigenze di uno sviluppo armonico e socialmente sostenibile: sarà un grado la pubblica amministrazione di controllare tale ruolo e di fornire giusti obiettivi?
Considerato che buona parte del futuro metropolitano si gioca sul recupero e la densificazione delle aree dismesse degli Scali Ferroviari, di particolare interesse è risultata la ricerca effettuata da Fossa che ha portato gli esempi di Hafencity (Amburgo), 1.200.000 mq, il doppio dello Scalo Farini per intenderci; di LIRR, New York, 113.000 mq realizzati sopra una stazione ferroviaria in attività; di Europaviertel, Francoforte, tra Fiera e stazione ferroviaria; di Zurigo. In tutti questi casi il tessuto urbano è stato rispettato: per citare a New York con gli isolati, ad Amburgo con il mix canali/edificato. Un fenomeno europeo: dalla riqualificazione della stazione King’s Cross di Londra, al nuovo spazio verde Park Spoor Noord di Anversa, dall’intervento di social housing sviluppato nella zona di Clichy Batignolle a Parigi, alla rigenerazione del waterfront Abandoibarra di Bilbao. Dall’operazione Porta Nuova di Milano all’area Central Pasila ad Helsinki.
Dalle aree ai singoli edifici. Valtolina ha illustrato il recupero del palazzo milanese di via Fabio Filzi 29, davanti al Pirellone, uno stabile di 10.000 mq anni ’30 della Siemes poi utilizzato dalla Regione Lombardia, che ha ottenuto, unico in Italia, la qualifica “Platino”, il massimo punteggio contemplato dal LEED-the Leadership in Energy and Environmental Design, sistema statunitense che valuta le costruzioni ambientalmente sostenibili (applicato nel mondo ad oltre 7.000 edifici, 150 dei quali in Italia). Particolari misure vengono adottate fin dal momento della costruzione (per citare, le ruote dei camion sono lavate prima di uscire dal cantiere) e per la realizzazione si avvale sia di materiale di recupero sa dell’autonomia energetica per riscaldamento, illuminazione, raffrescamento per arrivare al riciclo delle acque sanitarie. Una procedura – CAM, Criteri Ambientali Minimi – simile viene adottata dallo scorso anno per la costruzione di edifici pubblici. Progettazione e realizzazione hanno un costo superiore a quelli “tradizionali” ma c’è da considerare il minor costo di gestione e il maggior valore sul mercato.
Gianni Verga, neo-presidente del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, ha colto l’occasione per ricordare che per disposizioni comunitarie entro il 2050 – un tempo non lungo per l’immobiliare – l’intero patrimonio edilizio italiano pari a decine di milioni di unità, dovrà adottare le normative energetiche equivalenti alla classe A. Verga ha quindi annunciato che, considerato il successo del ciclo Osservatorio Metropolitano, una seconda edizione è prevista da settembre a dicembre prossimi grazie anche all’ospitalità concessa da Assoedilizia, un regalo a Milano . Tra i temi che verranno trattati, i cittadini e la città; il dialogo tra i residenti di diverse etnie; la città informatica; ricostruzione della socialità; il cambiamento culturale necessario tra la burocrazia e il fare; conservare o trasformare, quando conviene; le nuove architetture, narcisismo o efficienza.
I Seminari, seguiti da un gran numero di operatori del settore, hanno voluto operare un approfondimento delle diverse questioni che stanno alla base delle discussioni e delle proposte su Milano e la Citta’ Metropolitana. Hanno inteso essere una iniziativa utile per le Istituzioni professionali e culturali, un contributo al miglior funzionamento delle iniziative e dei “meccanismi urbani”. Quali relatori sono stati scelti studiosi e professionisti particolarmente esperti, in un ampio quadro multidisciplinare.
Fonte : Assoedilizia