“Ho visto completata l’area De Castilla, come la vorrei vedere presto” – sono le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala, tra gli ospiti del MIPIM, il più importante appuntamento del mondo del real estate internazionale, in scena ogni anno a Cannes.
Il sindaco, in visita il 16 marzo nel Padiglione Italia, ha potuto osservare in anteprima, attraverso la realtà virtuale, il progetto concepito da Progetto CMR per l’edificio di Via de Castilla, noto come “Rasoio”, futura sede operativa di UnipolSai.
La soluzione architettonica proposta dalla società di progettazione integrata milanese riesce nel delicato compito di integrare il nuovo complesso con il contesto circostante, ridando nuova vita e linfa ad un luogo considerato per molti anni una frattura nel tessuto urbano di Milano. Un intervento a 360 gradi, che mira non soltanto a rivoluzionare gli aspetti puramente estetici dell’edificio, ma che va anche e soprattutto a incrementarne la funzionalità, le prestazioni energetiche e l’efficienza complessiva legata alla gestione dell’immobile.
Per il futuro complesso di Unipol, costituito da due corpi di fabbrica di 53 e 15 metri di altezza, peculiarmente disposti in modo da formare un angolo di 45°, è stata scelta una facciata innovativa e dinamica, dove protagonisti assoluti sono il “vuoto” rappresentato dal vetro e il “pieno” dei rivestimenti delle connessioni verticali. La facciata sud sarà caratterizzata da un gioco di elementi metallici posti in diagonale, che intersecandosi disegnano dei rombi, incorniciati da un telaio esilissimo di alluminio che sostiene due lastre di vetro temperato dalle inclinazioni differenti, in grado quindi di riflettere la luce in modo sempre diverso durante l’intera giornata.
Sullo stesso fronte sud sono protagoniste le tonalità chiare del vetro, del ceppo lombardo e dei rivestimenti in grès porcellanato dei balconi, mentre sul fronte nord la purezza del vetro si alterna al carattere pieno, uniforme e materico delle connessioni verticali dei corpi scala, per i quali si è scelto di utilizzare delle lastre grigio antracite in lamiera stirata che contrastano con il vuoto del vetro e spezzano il disegno geometrico dei rombi.
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Ma come spesso accade, riprendendo le parole di Antoine de Saint-Exupéry, “L’essenziale è invisibile agli occhi”: caratteristica chiave del progetto è di fatti la profonda innovazione tecnica e impiantistica che ha interessato l’intero complesso, rendendolo un vero e proprio esempio di architettura green e sostenibile a tutto tondo. Partendo dalla facciata, che coniuga valenza estetica e funzionale: se da una parte conferisce una nuova dignità architettonica all’edificio, diventa al contempo supporto per la produzione di energia elettrica, grazie alla presenza di un innovativo film di silicio ad alte prestazioni, inserito all’interno della lastra più esposta verso l’alto, che sarà in grado di produrre l’energia richiesta dall’edificio.
Oltre alla facciata, studiata anche per ottimizzare l’irraggiamento diretto e aumentare la luce diffusa negli spazi interni, riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale al 30% delle ore lavorative annuali, l’edificio è contraddistinto dall’impiego di impianti di ultima generazione, che utilizzano fonti rinnovabili per la produzione energetica: sole, aria, vento ed acqua, per un edificio a bassissimo impatto ambientale e che rende al contempo più vivibile il contesto che lo circonda.
Pensando proprio al benessere dei cittadini e degli impiegati che vi andranno a vivere e a lavorare, si è scelto di trattare tutte le superfici esposte con biossido di titanio, permettendo lo “scioglimento” degli agenti inquinanti, tramite un processo fotocatalitico che, combinato con le aree verdi previste dal progetto, contribuirà a ridurre l’inquinamento atmosferico locale di oltre il 50%, come si evince dai calcoli effettuati dall’Università degli Studi di Milano.
Il risultato è quindi un nuovo edificio moderno che diventerà un simbolo per il gruppo Unipol, nonché una best practice da portare come caso di studio e di interesse pubblico.
“Il lavoro congiunto di professionalità diverse, dall’architettura all’interior design, space planning, ingegneria, sostenibilità e sicurezza dell’ambiente di lavoro, insieme alla forte sinergia sviluppatasi con il cliente, ci ha consentito di realizzare un progetto sostenibile e all’avanguardia. Unipol e Progetto CMR hanno lavorato con l’obiettivo di contribuire al rinnovamento della Città di Milano realizzando un nuovo edificio ad alte prestazioni che conferma, ancora una volta, che l’approccio sostenibile è oggi l’unica strada possibile per costruire il futuro delle nostre città” conclude Massimo Roj, Architetto e AD di Progetto CMR.
Fonte : Company