Inaugurato oggi ufficialmente, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il nuovo Palaghiaccio di Varese – firmato dall’architetto Giuseppe De Martino , direttore tecnico di Sportium –
che ha comportato il rifacimento integrale dello storico Palazzo del Ghiaccio, realizzato negli anni ’80, edificio estremamente sentito, vissuto e amato dai cittadini di Varese, che era stato chiuso prima della pandemia senza più riaprire.
L’intervento è stato reso possibile grazie a un partenariato pubblico – privato che ha visto protagonista il Comune di Varese, con il Sindaco Davide Galimberti, e Acinque. L’accordo si fonda su una durata di 36 anni e mezzo di concessione a fronte di un investimento complessivo che supera i 12 milioni di euro.
Del vecchio edificio rimane sostanzialmente molto poco; in modo particolare sono stati mantenuti una piccola parte del corpo centrale dell’ingresso e la parte interrata della zona piscine. I volumi, la copertura, gli impianti: elettrico, meccanico e di produzione del freddo per il mantenimento del ghiaccio, sono stati completamente rifatti per ottenere un’architettura efficiente, contemporanea e altamente innovativa.
L’intero complesso è caratterizzato da una struttura di travi semicircolari in successione, realizzate in legno lamellare, che sorreggono una copertura espressamente concepita per isolare sia dal punto di visto termico che da quello acustico l’intero Palaghiaccio. Un pacchetto di copertura, concepito come altamente coibente e altamente isolante dal punto di vista acustico, composto da una lamiera microforata, uno strato di lana di roccia da 5 cm, uno di barriera al vapore, ancora uno strato di lana di roccia da 20 cm e, a chiudere, uno strato di lamiera.
Gli imponenti archi in legno caratterizzano in maniera importante l’intero complesso: sono la monumentale spina dorsale di una struttura all’avanguardia e, nello stesso tempo, grazie ai due archi della vecchia struttura, che sono stati conservati all’esterno dell’impianto, contribuiscono ad armonizzare il nuovo corpo di fabbrica costruito con un esistente che è stato volutamente conservato. La struttura lignea, dà vita ad un ambiente visivamente molto gradevole, caldo e accogliente ed è completamente sostenibile dato che il legno a fine vita può essere completamente riciclato.
La struttura ospita un impianto che è quanto di più moderno si possa realizzare oggi per il ghiaccio, caratterizzato da una pista di 60 x 30 mt, dotata di balaustre di nuova generazione, adeguate a competizioni internazionali di qualunque livello, e adatte anche alle competizioni di hockey paraolimpico perché fornite di panchine trasparenti per garantire la completa visibilità delle competizioni.
Il progetto ha dato vita anche a una nuova vasca per il nuoto, che si aggiunge alla piscina esistente moltiplicando così l’offerta dello spazio acqua. Al contempo, il volume della piscina esistente è stato diviso in due, dimezzandone l’altezza, per allestire una palestra al piano superiore. La struttura si competa con due campi da padel che sono stati realizzati sopra la copertura della piscina ricreativa.
Impossibile immaginare oggi un Palaghiaccio 2.0 senza lavorare sulle sue prestazioni energetiche e sulla sua sostenibilità ambientale. Infatti, da una lato, la struttura è stata concepita e realizzata con un involucro edilizio estremamente efficiente, che consente un notevole risparmio energetico per la mancata dispersione del caldo o del freddo dall’interno verso l’esterno, a seconda che si stia parlando di piscina o di ghiaccio. Dall’altro lato, si è lavorato perché il Palaghiaccio fosse quasi completamente autonomo dal punto di vista energetico: la struttura è dotata, infatti, di un parco fotovoltaico di ultima generazione che assorbirà quasi tutto il fabbisogno della struttura. A questa dotazione, è abbinato anche un impianto solare termico che consente di non dover utilizzare carburanti fossili per produrre tutta l’acqua calda sanitaria necessaria all’edificio.
Il nuovo Palaghiaccio di Varese è un impianto a emissioni quasi zero, una struttura innovativa e sostenibile che guarda al futuro in quanto primo impianto giaccio che viene ultimato in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026: non sarà una sede di eventi per competizioni delle Olimpiadi, ma sicuramente sede di allenamento per le nazionali che richiederanno lo spazio ghiaccio per potersi allenare.
Fonte : Gruppo Progetto CMR