L’opera è costituita da sette sculture realizzate in Pietra di Viggiù, commissionate nel 1961 dal Comune di Milano a Melotti per il giardino del nuovo edificio del Liceo Carducci, in via Beroldo.
Le sette sculture riprendono, modificandola, l’opera “Costante Uomo” che Melotti aveva presentato alla VI Triennale del 1936, per la Sala della Coerenza progettata dallo Studio BBPR (gli architetti Banfi, Belgioioso, Peressutti, Rogers). Dodici sculture in gesso, con una mano incavata all’altezza del cuore, erano disposte in tre file da quattro sculture ognuna.
Nell’abbozzo di figure umane senza dettagli che si rifanno sia ai manichini di De Chirico che a statue arcaiche, antichi e moderni allo stesso tempo, l’artista rileggeva il topos dei saggi custodi dell’antica civiltà greca, come il filosofo e matematico Talete.
Rimosse dopo un danneggiamento e per lungo tempo non visibili, le sculture sono state recuperate su sollecitazione dell’Associazione Studentesca del Liceo Carducci e restaurate nel 2013 con il sostegno di SEA.
Dei Sette Savi Melotti realizza più esemplari, oltre a questa in pietra: una versione in gesso, probabilmente preparatoria alle sculture per il Liceo Carducci, e una in marmo commissionata nel 1981 dal Comune di Milano ed esposta al PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, in via Palestro. Per l’installazione dei Savi si torna a scegliere uno spazio all’aperto, per creare un legame tra il manufatto artistico, la natura e l’architettura da cui è circondato, dove le sculture sono disposte secondo uno schema geometrico che determina un gioco di sguardi in un enigmatico silenzio.