Nonostante il calo registrato a partire dal 2016, i volumi di NPL restano ancora i più elevati in Europa, €324 miliardi vs i €341 di fine 2015 (-5%)
Le banche con i più alti coefficienti di NPL stanno attraversando una importante e necessaria fase di ristrutturazione che produrrà un impatto profondo sul panorama bancario italiano
Le principali banche italiane (e.g. UCI, ISP, Banco BPM) sono impegnate nel portare a compimento piani strategici di valorizzazione delle esposizioni deteriorate
La gestione dei portafogli di NPL sta evolvendo in misura significativa sull’onda degli impatti delle linee guida BCE
Il mercato del servicing mostra al contempo profondi segnali di evoluzione e movimenti di consolidamento tra gli operatori del settore
Alla luce di ciò, i volumi attesi di transazioni nel 2017 potranno facilmente raggiungere e superare quota €60 miliardi
Pier Paolo Masenza, Financial Services Deals Leader di PwC commenta: “Il mercato italiano dei NPL è in una fase evolutiva e dinamica, spinta dalla impellente necessità di trovare soluzioni decisive che, da un lato, consentano alle banche di ridurre i volumi di esposizioni deteriorate e dall’altro permettano loro di focalizzarsi sulle priorità strategiche. Le operazioni straordinarie di ristrutturazione cui stiamo assistendo, come le recentissime disposizioni urgenti per la liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nonché i piani strategici di deleverage aventi ad oggetto i portafogli di NPL delle banche maggiori, confermano il momento topico che sta vivendo il mercato. Situazioni diverse di natura variegata che alla fine, insieme, genereranno quest’anno volumi di transazioni NPL (inclusivi di asset class miste, si veda il peso crescente degli UTP) superiori ai € 60 miliardi”.
Fonte : Company