GWM Asset Management ha lanciato il primo fondo merger arbitrage ESG friendly, che esclude i settori più controversi e integra considerazioni sull’ambiente, aspetti sociali e di governance (ESG) nel processo di investimento.
Il fondo, riservato a investitori istituzionali, è partito il 3 maggio scorso con una raccolta fondi di 220 milioni di euro, ed è la prosecuzione della strategia di merger arbitrage di GWM che ha più di tre anni di track record, con un rendimento annualizzato medio in dollari del 9%, una volatilità del 5% e uno Sharpe ratio del 1.7.
“Per i gestori, escludere alcuni settori e titoli con basso rating ESG significa rischiare di rinunciare a potenziali opportunità di investimento ma noi siamo convinti che tenendo in considerazione fattori ESG nell’analisi degli investimenti si possa ridurre il rischio e aumentare i rendimenti di lungo termine; oggi è fondamentale che il mondo del risparmio gestito sia orientato alla sostenibilità”, ha dichiarato Peter Sartogo, Managing Partner di GWM. “Per questo, abbiamo deciso di focalizzarci sugli aspetti di finanza sostenibile e siamo fieri di essere stati tra i primi fondi in questa strategia in Europa. Il portafoglio del nostro fondo già vanta un rating ESG di AA su una scala che va da CCC a AAA (fonte: MSCI ESG Research). L’universo di investimento in operazioni di M&A è in forte crescita dal terzo trimestre del 2020 e nuove operazioni annunciate nel primo trimestre di quest’anno potrebbero fare del 2021 un anno record”.
GWM ha anche sottoscritto i Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) dell’ONU, creati nel 2005 da Kofi Annan quando era segretario generale, e utilizza MSCI per la ricerca ESG sulle aziende, per l’esclusione dei settori più controversi e per il rating ESG del portafoglio.
Fonte : Company