Un sondaggio condotto nell’ambito dell’International Business Report di Grant Thornton rivela che il 24% delle imprese italiane pubblica informazioni sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla sostenibilità, sia integrandole nel bilancio (20%), sia in documenti specifici (4%). “Riteniamo che sempre più imprese sceglieranno di divulgare questo tipo di informazioni, anche integrandole nel bilancio tradizionale” ha dichiarato Stefano Salvadeo, Head of Advisory Services e responsabile del settore Energy & Cleantech di Bernoni Grant Thornton. “Le imprese iniziano a comprendere l’importanza di integrare l’aspetto ambientale, sociale, delle risorse umane e della governance con l’aspetto finanziario, così da fornire agli stakeholders un quadro completo della situazione aziendale.”
Il numero di imprese italiane che pubblica un bilancio sociale è salito dal 15% del 2011 all’attuale 24%. A livello mondiale la tendenza è più diffusa in India (69%), Vietnam (64%), Paesi Bassi (64%), Filippine (60%) e Messico (52%); le percentuali più basse si registrano invece in Estonia (6%), Polonia (12%), Nuova Zelanda (16%), Finlandia (18%) e Australia (19%). Globalmente la percentuale di imprese che forniscono informazioni sulle attività di CSR e sulla sostenibilità si attesta al 31%, in crescita rispetto al 25% del 2011.
In generale il 52% delle imprese italiane è d’accordo nel sostenere che tali informazioni dovrebbero essere integrate in bilancio, percentuale in linea con la media mondiale (57%). Tra i paesi più favorevoli vi sono India (89%), Filippine (86%), Perù (84%) e Brasile (77%), mentre in fondo alla classifica figurano Estonia (18%), Svezia (19%), Lettonia (26%), Lituania (37%) e Giappone (38%).A livello globale il 12 % delle imprese conta di iniziare a fornire informazioni sulle attività di CSR e sulla sostenibilità entro i prossimi 5 anni, mentre un ulteriore 14% lo ritiene probabile. In testa alla classifica figurano Messico (73%), Turchia (71%), Perù (69%), Brasile (66%) e Filippine (61%). L’Italia, con il 9% è in coda alla classifica davanti a Svezia (2%) e Hong Kong (6%) e dietro a Norvegia e Germania (entrambe 12%). “Uno degli approcci suggeriti dall’International Integrated Reporting Council (IIRC) è quello di strutturare il bilancio sulla base del modello di business dell’impresa e sui sei categorie di capitali (finanziario, produttivo, intellettuale, umano, sociale e relazionale e naturale) che la stessa utilizza e influenza” continua Stefano Salvadeo. “Questo approccio consente di mettere in relazione la performance finanziaria e di CSR dell’impresa in maniera strutturata e raffrontabile sia nel tempo che con quella di altre imprese. Il reporting integrato permette all’impresa di descrivere e misurare il valore creato e le possibilità di crearne in futuro, mettendo in relazione la creazione di valore con attività e investimenti distinti.”
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Fonte : Company