“In Italia su 7.978 Comuni ben 5.581 sono a rischio dissesto idrogeologico. Sono pronte le Nuove linee guida per la Carta Geomorfologica d’Italia, l’abbiamo realizzate. Presto presenteremo per la prima volta la nuova e moderna cartografia geomorfologica nazionale, facilmente leggibile e aggiornabile da chi è preposto alla gestione e tutela del territorio. Annunciamo la conclusione degli studi, iniziati 2 anni fa ”. Si tratta di un annuncio storico e atteso, lo ha dichiarato poco fa Gilberto Pambianchi, Presidente Nazionale dei Geomorfologi Italiani (AIGeo – Associazione italiana di Geografia fisica e Geomorfologia), docente dell’Università di Camerino. I geomorfologi di tutte le Università italiane sono una comunità scientifica ben organizzata in gruppi di lavoro che operano su tutto il territorio nazionale, e tutti hanno concorso alla realizzazione di questo importante progetto. “L’Italia dunque presto avrà un nuovo modello di cartografia geomorfologica – ha proseguito Pambianchi – frutto di due anni di studi e ricerche. Su nostra proposta al Presidente dell’ISPRA , Bernardo De Bernardinis, istituimmo, una Commissione di lavoro – AIGeo/ISPRA Servizio Geologico, presto estesa al Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG). Tale Commissione ha avuto il compito di aggiornare e integrare il repertorio degli elementi geomorfologici, nella prospettiva di una loro rappresentazione cartografica a scale di diverso dettaglio, focalizzando molto il problema delle pericolosità geomorfologiche (frane, alluvioni, valanghe, erosioni costiere, onde anomale e tsunami). Siamo arrivati al suo completamento. Si tratta di un modello innovativo perché il “tradizionale” approccio cartografico a simboli, non era più del tutto idoneo. E’ stato quindi messo a punto un nuovo modello di cartografia geomorfologica, di tipo gerarchico e multi scalare, definito a “oggetti” o a “copertura completa”.
Questo modello cartografico oggi è stato reso possibile dai progressi dell’informatica, delle tecnologie satellitari (GPS – Sistema di Posizionamento Globale), dai DTM (Modelli Digitali del Terreno) ad alta risoluzione e dalla tecnologia GIS (Sistemi Informativi Geografici). I lavori sono terminati e presto presenteremo alla stampa e alla comunità dei geologi, degli ingegneri, degli architetti pianificatori, degli agronomi, ecc., la Nuova legenda della Carta Geomorfologica d’Italia con una serie di incontri su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un risultato estremamente importante per l’Italia nella lotta al dissesto idrogeologico e di un passo fondamentale nel campo della prevenzione. In questo modo abbiamo un quadro geomorfologico completo e scientificamente provato, riguardante tutto il territorio nazionale. La cartografia geomorfologica risulta fondamentale sia per la tutela e mitigazione dei rischi geologici, che per qualsiasi tipologia di pianificazione: urbanistica, agricola, paesaggistica, ecc. ed inoltre è presente praticamente in tutti i progetti di gestione territoriale e di zonazione delle pericolosità geo-ambientali e si va sempre più diffondendo anche in altri settori applicativi”.
I Geomorfologi rivolgono un appello chiaro al Governo – Al Senato dove è iniziato dibattito sulla Cartografia Geologica d’Italia.
“Presso la Commissione Ambiente del Senato, ha avuto inizio il dibattito sul Completamento della cartografia geologica d’Italia e la microzonazione sismica del territorio nazionale – ha concluso Pambianchi – potremmo essere vicini alla svolta per l’Italia. L’ augurio è che il ddl venga presto convertito in Legge poiché il territorio italiano ha urgente bisogno, si , di una carta geologica ma ancor più di una carta geomorfologica che è lo strumento base per capire l’evoluzione futura del nostro territorio rispetto ai fenomeni franosi, a quelli alluvionali, alle valanghe e ai fenomeni di erosione costiera. Noi scienziati, come Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia, la nostra parte l’abbiamo fatta. La Nuova Carta Geomorfologica d’Italia è pronta, ora tocca al Parlamento e al Governo. Qualora il ddl sulla Carta Geologica d’Italia dovesse essere convertito in legge sarebbe una svolta sul tema della Prevenzione in Italia, ci sarebbe lavoro per molti geologi, altri professionisti e imprese, ma dobbiamo fare presto perché il dissesto idrogeologico non aspetta, ugualmente il rischio sismico. Quasi ogni anno l’Italia piange la perdita di vite umane e invece la vita di tutte le persone va tutelata”.
Fonte : AIGeo