FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, ha presentato il 28 giugno agli stakeholder e agli investitori interessati, nel corso dell’evento “La Torino che verrà”, l’asset di Torino Lingotto declinandone tutte le potenzialità di utilizzo. La riqualificazione di tale asset si inserisce all’interno del più ampio processo che interesserà il capoluogo Ppemontese nei prossimi anni.
Dopo gli interventi introduttivi di Umberto Lebruto (Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane) e di Mario Breglia (Presidente Scenari Immobiliari), ci sono stati i saluti istituzionali di Paolo Mazzoleni (Assessore P.R.G., urbanistica, edilizia privata, coordinamento grandi progetti, grandi infrastrutture nel settore trasporti – Comune di Torino) cui è seguita la presentazione del Report a cura di Scenari Immobiliari Torino, gli scali ferroviari e le ricadute economiche e sociali della loro rigenerazione: Focus Lingotto che contiene il punto di vista sul mercato immobiliare del capoluogo piemontese.
Successivamente si è tenuto il panel di commento su ECONOMIA, TERRITORIO E CITTÀ con la partecipazione di Stefania Crotta (Direttore Ambiente, Energia e Territorio Regione Piemonte), Carolina Giaimo (Vicepresidente INU Istituto Nazionale di Urbanistica), Matteo Pessione (Responsabile OGR Tech Torino), Pietro Presti (Founder ISTION Ventures e Consulente strategico sanità – Regione Piemonte), Nicola Russi (Co-founder Laboratorio Permanente e Professore Associato Politecnico di Torino).
È seguita la tavola rotonda su IL PUNTO DI VISTA DEGLI OPERATORI con la partecipazione di Emanuele Bellani (Amministratore Delegato Yard Reaas), Paolo Boleso (Head of Residential and Social Infrastructure Investire Sgr), Vittorio Moscatelli (AD IPI), Giovanni Quaglia (Presidente Ream Sgr), Giuseppe Savoia (Direttore Valorizzazione e Sviluppo Immobiliare FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane), moderata da Francesca Zirnstein (Direttore Generale Scenari Immobiliari).
Torino Lingotto rappresenta una grande opportunità di investimento in un’area in costante sviluppo, ad alta accessibilità e ad alta concentrazione di funzioni strategiche che ben si presta a diverse destinazioni d’uso. Basti pensare alla possibilità di edificare nuove volumetrie da destinare a soluzioni residenziali (social housing/residenze universitarie), attività innovative, attività di servizio alle persone e alle imprese e ad attrezzature di interesse generale. La trasformazione potrà dare l’avvio alla futura realizzazione di una nuova “Stazione Ponte” di collegamento tra l’area da riqualificare e la stazione ferroviaria di Lingotto.
L’ambito di intervento di rigenerazione urbana, definito come “Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione”, include i seguenti poli attrattori: il grattacielo della nuova sede della Regione, il Politecnico di Torino e il centro sportivo Oval Lingotto. Includerà inoltre
l’Ospedale di prossima realizzazione (nominato il commissario Corsini) e lo sviluppo del lotto di proprietà di FS Sistemi Urbani “Torino Lingotto”.
Il sedime individuato per la realizzazione della nuova “Stazione Ponte” costituirà un importante Polo Intermodale di scambio tra la linea M1 su via Nizza, tra il sottopasso pedonale ferroviario, che costituisce un sistema di collegamento con l’area di FS Sistemi Urbani, tra la stazione ferroviaria AV di porta nuova e la stazione di Porta Susa. L’area oggetto di trasformazione del Lingotto è da considerarsi lo scalo più appetibile del progetto scali Torino in termini di dimensioni e accessibilità.
Nella Città di Torino FS Sistemi Urbani ha già portato a termine processi di riqualificazione urbana, tra cui quello del complesso dell’ex stazione di Torino Porta Susa, venduto nel febbraio 2019 per la realizzazione di un nuovo complesso alberghiero.
La riqualificazione delle aree ferroviarie e industriali dismesse ha rappresentato il “motore” della trasformazione urbana in Europa negli ultimi trent’anni, generando un fatturato di oltre duecento miliardi di euro. Da Lisbona a Londra a Berlino il panorama delle ciminiere e delle fabbriche inquinanti ha lasciato posto a case moderne, terziari efficienti e grandi spazi verdi. Nel corso dell’evento “La Torino che verrà”, organizzato oggi nel capoluogo piemontese da FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, è stato presentato il rapporto di Scenari Immobiliari Torino, gli scali ferroviari e le ricadute economiche e sociali della loro rigenerazione: Focus Lingotto che contiene il punto di vista sul mercato immobiliare del capoluogo piemontese, oltre agli impatti economici della trasformazione urbana.
“La città di Torino è stata protagonista – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in apertura dei lavori del convegno – della rigenerazione delle aree dismesse. Dagli anni novanta in poi sono stati individuati circa 12 kmq (di cui 2,1 le Spine) tra aree dismesse, inutilizzate e da trasformare, che rappresentano il nove per cento del territorio comunale. Ne sono state recuperato (tra San Paolo, parte dei Mercati generali, Lancia, Italgas, ecc.) circa 6,6 kmq cioè il cinque per cento del territorio comunale. Sono stati realizzati 3,7 milioni di metri quadrati di superfici edificate, di cui il 46 per cento residenze e il 54 per cento funzioni terziarie e commerciali. Più 3,6 kmq di spazi e aree verdi. Rimangono da riqualificare 3,7 kmq di aree, a cui vanno aggiunti 0,5 kmq di aree ferroviarie. Le dimensioni della trasformazione torinese – ha concluso Breglia – sono analoghe a quanto accaduto a Milano, dove è stato recuperato il cinque per cento del territorio comunale, con dieci kmq riqualificati e ne restano ancora nove da recuperare”.
Nel 2023 nella città di Torino si prevede che saranno vendute 14.500 case con una crescita del due per cento in un anno e di quasi il quattordici per cento sul 2019. Il fatturato del comparto residenziale raggiungerà i quattro miliardi di euro, con un incremento superiore al due per cento sugli oltre 3,8 miliardi dell’anno scorso e del sedici per cento circa negli ultimi anni. Per quanto riguarda i prezzi, nel capoluogo piemontese sono prossimi ai cinquemila euro al metro quadrato nelle zone centrali, superiori ai tremila euro nelle zone semicentrali e di quasi duemila euro nelle zone periferiche. Le previsioni per l’anno in corso sono di un’ulteriore crescita intorno al 4,5 per cento medio, più dinamica rispetto alla media nazionale che è del tre per cento.
In questo scenario le opportunità offerte dagli ex scali ferroviari, in funzione della loro capacità di sviluppare e fornire risposte adeguate a nuove domande di natura sociale ed economica nonché a esigenze ormai strutturali e a criticità e contraddizioni storiche, sono in grado di ridisegnare lo sviluppo della città in chiave policentrica e socialmente ed economicamente attrattiva.
Infatti, gli ambiti di riqualificazione edilizia e di rigenerazione urbana della città di Torino interessano una superficie territoriale di circa 4,2 kmq e una superficie lorda pari a più di due milioni di metri quadrati, equamente distribuiti tra settore residenziale (poco meno di 855 mila metri quadrati) e terziario e attività di servizio alle persone e all’imprese (poco più di 835 mila metri quadrati) con quote rilevanti per il settore produttivo (circa 326 mila metri quadrati). Si stima un impatto sul mercato immobiliare di circa 5,34 miliardi di euro di valore aggiunto concentrato per più del cinquanta per cento nel comparto residenziale e capace di portare un incremento superiore al venti per cento del valore immobiliare della città, dagli attuali 155 miliardi di euro ai quasi 190 miliardi di euro del 2035.
Fonte : Scenari Immobiliari