Con le elezioni alle porte, gli appelli ai candidati politici si concentrano in un unico sforzo. A questi si unisce oggi anche quello di Anie/Gifi, il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane che, in una nota stampa, avanza precise richieste alle prossime forze politiche: regole certe per la green economy e in particolare per le rinnovabili per un uso intelligente delle risorse, il fotovoltaico in particolare (fonte: Rinnovabili.it).
Ma indipendentemente dall’opinione dei politici, c’è una forte spinta a favore del solare che emerge dalla voce dei consumatori, dovuta principalmente all’aumento inarrestabile dei costi dell’energia elettrica e del gas.
Assistiamo così ad un cambio di approccio al fotovoltaico, in precedenza fortemente sussidiato ma che può diventare una scelta energetica primaria. Oggi anche senza alcun sussidio si può ottenere un significativo risparmio, in special modo laddove l’autoconsumo, cioè l’impiego dell’energia elettrica contestuale alla produzione, sia superiore al 50/70% per un impianto dimensionato sui consumi annui di una famiglia o di un’impresa. Senza contare che un impianto FV può produrre energia fino a oltre 35 anni.
Ma quali sono i plus verso una scelta di un impianto fotovoltaico? Ecco la visione 2013 di Giuseppe Sofia, AD di Conergy Italia.
«A favore del fotovoltaico giocano certamente i costi dell’energia in forte aumento, sia l’elettrica che il gas e l’aumentata consapevolezza di questa tecnologia da parte degli italiani.
Un’ulteriore spinta la può dare per esempio la confermata detraibilità del 50% dell’importo ai fini IRPEF, lo sviluppo di soluzioni installative che riducano i costi, come il fotovoltaico integrato su tetti, facciate, pensiline, gazebo, certamente anche la conversione dell’utenza gas sull’elettrico in modo da aumentare l’autoconsumo. Auspicabile è poi un forte impegno da parte degli operatori nella promozione del fotovoltaico senza incentivi, già in fase di progettazione, così da integrarlo in un sistema dove si possano ottimizzare produzione e utenza.
Non dimentichiamo comunque che esistono reali resistenze al fotovoltaico, come le attuali poche risorse economiche da parte delle famiglie e delle imprese, l’elevato costo dei finanziamenti, per questo chi opera nel comparto si aspetta dal prossimo governo un aiuto. Aiuto che potrebbe concentrarsi a mio avviso sul rendere non troppo costoso lo scambio sul posto, l’utilizzo cioè dell’energia autoprodotta in differita rispetto al momento della produzione, così pure come ritengo necessario un prolungamento degli sgravi fiscali.
Infine, una delle sfide future fondamentali è sicuramente la realizzazione di soluzioni e strutture centralizzate per lo stoccaggio di energia. Questa svolta è necessaria per un ulteriore sviluppo del fotovoltaico e dell’eolico, ad oggi le più importanti soluzioni di energia rinnovabile che, poiché non generano emissioni di anidride carbonica, contribuiscono alla riduzione del riscaldamento globale».
Fonte: Company
Nella foto, Giuseppe Sofia