È partita l’opera di ristrutturazione estetica e funzionale del Palazzo degli Affari, che, insieme alla Fortezza da Basso e al Palazzo dei Congressi, è parte integrante del quartiere fieristico-congressuale fiorentino gestito da Firenze Fiera – Congress & Exhibition Center.
Il progetto, affidato da Firenze Fiera a Politecnica – fra le maggiori società di progettazione integrata a capitale italiano – architettura, ingegneria e urbanistica – è svolto in partnership con l’Arch. Elio Di Franco per il progetto architettonico, Consilium per la parte impiantistica e l’Ing. Riccardo Chiti per gli aspetti energetici.
La riqualificazione dell’edificio interessa vari ambiti, dalla scala architettonica e compositiva a quella impiantistica e legata al restauro dell’architettura contemporanea con il risanamento delle facciate esterne, di cui sarà preservata l’estetica originaria al fine di rendere un’immagine unica e coordinata dal punto di vista storico e funzionale.
La ristrutturazione, realizzata con metodo HBIM – l’innovativa tecnologia di progettazione per il recupero degli edifici esistenti – avrà anche l’obiettivo fondamentale di riqualificare l’immobile in termini di efficacia ed efficienza energetica, per rendere l’opera ecosostenibile, in particolare attraverso la riqualificazione e risanamento dell’involucro, il suo adeguamento e l’aggiornamento degli impianti.
Un nuovo corridoio ricavato sul fronte tergale al piano terra consentirà di massimizzare funzionalità e qualità estetiche dell’edificio, ottimizzando la fruizione degli spazi, anche grazie alla realizzazione di un’ampia scala di collegamento tra i piani interrato, terra e primo. L’immobile potrà inoltre beneficiare di una terrazza panoramica alla sommità con vista sui principali monumenti della città, che sarà resa praticabile per gli eventi.
L’intervento di restauro è stato preceduto da un’ampia ricerca storica e archivistica che ha consentito, grazie anche al supporto di un team di esperti di restauro occupati nelle tematiche di conservazione e valorizzazione, di ritrovare la documentazione originaria relativa alla progettazione e realizzazione dell’immobile, pervenendo così a una operazione di ampio valore scientifico e documentale.
Fonte : Nota congiunta