Nonostante i numeri del turismo sfiorino le cifre pre-pandemiche e si assista ad un grande ritorno anche dei turisti stranieri, non si possono dimenticare le tante sfide e criticità che in un comparto complesso e articolato come quello dell’industria turistica ancora permangono. Per questo in una fase delicata di ripartenza come quella che stiamo vivendo è essenziale avere una pianificazione che veda il coinvolgimento e l’ascolto anche degli operatori privati – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – intervenendo, oggi, in audizione presso la 9ª Commissione del Senato sul Piano strategico del turismo 2023-2027.
E’ un Piano che ci piace per il quale abbiamo gradito la condivisione così come apprezziamo che abbia tenuto nella dovuta considerazione le tante sfaccettature di questo settore e le abbia declinate alla luce delle tematiche più attuali: digitalizzazione, sostenibilità, inclusività, formazione e innovazione. Ma pur restando positiva la complessiva valutazione ci sono osservazioni che riguardano alcuni segmenti che compongono l’offerta turistica italiana che Federturismo rappresenta che meritano di essere evidenziate.
Per il settore congressi ed eventi ad esempio sarebbe opportuna l’adozione di normative ad hoc e politiche di incentivazione fiscale che agevolino la scelta dell’Italia come sede di un evento da parte della domanda estera e stimolino l’incremento alla partecipazione da parte dei delegati ad un congresso, incrementando in tal modo flussi e arrivi congressuali nel nostro Paese, così come si rivela importante la promozione e l’internazionalizzazione mediante il riconoscimento e il supporto dei Convention Bureau.
Nella sezione dedicata al turismo di alta gamma sarebbe opportuno fare riferimento al tax free shopping apportando una modifica dell’attuale normativa in materia di sgravio dell’IVA sugli acquisti dei turisti internazionali, adeguando la soglia economica minima alla media degli altri Paesi europei.
Con riferimento all’ accessibilità e mobilità turistica sarebbe opportuno inserire degli specifici riferimenti al settore del trasporto di passeggeri con autobus. Da anni attendiamo il pieno riconoscimento delle imprese di noleggio autobus e di linea di gran turismo come “imprese turistiche” e il completo adeguamento della legge di settore a principi di libera e leale concorrenza.
Infine, anche se siamo consapevoli che il focus di un piano strategico nazionale sia l’incoming, riteniamo che possa essere maggiormente valorizzata anche la capacità industriale e professionale che il Paese è in grado di esprimere sull’outgoing prevedendo misure di incentivazione fiscale anche sul lato della domanda. Non può sfuggire che anche il flusso outbound è generato da aziende italiane, che impiegano personale in Italia e che sempre in Italia generano gettito, professionalità e distribuiscono ricchezza, sia diretta che indiretta.
Fonte : Federturismo Confindustria