L’’EY Retail Property Investments Barometer Italy è un sondaggio annuale, condotto da EY tra luglio e settembre 2023, volto a valutare la percezione e la fiducia nell’asset class Retail all’interno del mercato immobiliare italiano, con l’obiettivo di cogliere il sentiment riguardante le strategie di investimento e gestione, nonché le prospettive future del comparto.
In particolare dall’indagine emerge che:
- Operatori attivi nel mercato Retail RE, presenza in Italia: oltre il 90% dei partecipanti ha investimenti nel comparto Retail, l’80% dei quali ha destinato all’Italia una porzione della relativa allocazione; di questi, circa il 40% ha investimenti superiori a 200 milioni di euro, principalmente nell’high street e nei centri commerciali, in prevalenza situati nel Nord e Centro Italia.
- Attività di asset management: l’85% dei manager sta implementando o ha in programma attività di valorizzazione dei propri asset, con particolare attenzione a strategie di ridefinizione del merchandising mix (54%) ed interventi di efficientamento energetico (27%).
- Valorizzazione in ottica ESG e contenimento dei consumi energetici tra le priorità: il 61% dei manager dichiara di voler investire in maniera responsabile, con interventi che tengano conto delle tematiche ESG, prestando particolare attenzione alla dimensione ambientale e sociale.
- Prioritaria anche l’adozione di strumenti digitali: circa il 60% degli intervistati sta pianificando investimenti volti principalmente al miglioramento delle operazioni degli immobili
- Attività di investimento: il 63% dei partecipanti intende effettuare nei prossimi 3 anni ulteriori investimenti nel Retail Real Estate in Italia, con un impiego tra i 50 e i 200 milioni di euro da parte dei 2/3 degli intervistati.
Commenta Marco Daviddi, Strategy and Transactions Managing Partner di EY in Italia: “La nostra indagine evidenzia diverse opportunità per il rilancio dell’asset class retail nelle strategie di investimento immobiliari. Certamente c’è un tema di qualità del prodotto presente in Italia -che ad eccezione per la tipologia “high street”, è considerato qualitativamente inferiore alla media europea- e di rischio percepito per i fenomeni legati allo sviluppo delle vendite online (il 33% lo considera ancora come il principale fattore di rischio del settore), all’incremento dei costi operativi (31%) e alla riduzione della capacità di spesa dei consumatori (29%). Allo stesso tempo emerge una rilevante propensione, da parte del 85% degli intervistati, all’investimento finalizzato al miglioramento delle performance degli asset in portafoglio, anche per mitigare i rischi in essere. La revisione del merchandising mix è certamente tra i primi obiettivi (interesserebbe il 54% degli intervistati), seguito dall’efficientamento energetico (27%). Anche gli investimenti nel digitale stanno assumendo un’importanza non secondaria per il 60% dei soggetti, con un focus sull’efficientamento delle operazioni. Ci ha positivamente colpito anche la conferma che questa asset class rimane nei piani di acquisto degli investitori -il 63% pianifica di investire nei prossimi 3 anni- attratti dalla possibilità di sviluppare prodotti innovativi, capaci di ridefinire ruolo e significato di questi complessi immobiliari”.
Fonte : EY