Il totale di nuovi capitali a disposizione degli investimenti immobiliari globali nel 2017 ammonta a 435 miliardi di dollari, un valore lievemente in calo rispetto al picco registrato lo scorso anno, ma comunque il secondo più alto dal 2009, sulla base di una ricerca condotta da Cushman & Wakefield.
Il report periodico Great Wall of Money traccia l’ammontare dei nuovi capitali raccolti, comprensivi di finanziamento e capitale proprio, destinati all’immobiliare a livello globale. Il totale mondiale del capitale disponibile è calato del 2% rispetto al 2016, registrando il primo decremento dal 2011. Si tratta però del secondo importo più alto registrato nello stesso periodo, che riflette l’eccezionale incremento di capitali che puntano sul settore immobiliare.
I capitali diretti verso l’area EMEA sono diminuiti del 9%, considerando i valori in dollari USA, attestandosi sui 130 miliardi di dollari, mentre le Americhe sono cresciute del 2% con 173 miliardi di dollari e l’Asia ha messo a segno un incremento marginale con 132 miliardi di dollari.
Elisabeth Troni, Head of EMEA Research & Insight di Cushman & Wakefield, ha affermato: “Mentre il volume dei capitali che convergono sul mercato immobiliare tocca quasi livelli record, gli investitori hanno l’esigenza di rimanere concentrati sulle opportunità ma agili allo stesso tempo. Ci aspettiamo che nel 2017 la competizione continui, con particolare riferimento alla ricerca di opportunità interessanti e all’investimento di capitali. Mentre la strategia focalizzata sugli asset core resta altamente attrattiva, in molti mercati chiave la domanda tende a superare l’offerta, generando una riduzione dei rendimenti e ponendo una sfida per gli investitori. A fronte di una limitata disponibilità di immobili “core”, gli investitori intraprendono progetti di sviluppo o di riqualificazione per creare nuovo prodotto nei mercati primari. Oltre a nuove strategie di investimento, ci aspettiamo che nuove fonti di capitale si rendano disponibili in tutto il mondo e in particolare in Cina, Malesia, Taiwan e il Sud Africa.”
Mercati maggiormente richiesti
Sempre più spesso gli investitori concentrano le proprie strategie su un unico paese piuttosto che distribuire i propri capitali in aree geografiche più ampie. Gli investimenti su un’unica nazione rappresentano oggi il 61% del capitale disponibile, con una crescita del 55% negli ultimi 3 anni. Secondo le stime di Cushman & Wakefield, gli Stati Uniti dovrebbero rimanere il mercato più richiesto dagli investitori nel 2017. Sebbene l’attività di investimento sia rallentata durante il 2016, il volume dei capitali che si rivolgono al mercato immobiliare resta elevato, anche se diversi investitori non sono ancora riusciti ad allocare i capitali disponibili secondo quanto previsto dallo loro strategia d’investimento.
La Cina dovrebbe confermarsi al secondo posto tra i mercati più attrattivi, con una maggioranza di capitale investita da fondi locali. Inoltre sono numerosi i fondi stranieri, in particolare con sede negli Stati Uniti, interessati ad entrare nel mercato Cinese, attratti dal rapido sviluppo economico in grado di offrire interessanti opportunità di investimento.
Il Regno Unito si posiziona come terzo mercato più attrattivo, sebbene Cushman & Wakefield preveda una diminuzione dei capitali destinati, poiché molti investitori assumono un atteggiamento cautelativo di fronte alle incertezze politiche ed economiche legate alla Brexit. In tale contesto, ci sono anche investitori in attesa di cogliere nuove opportunità nell’eventualità di una diminuzione dei prezzi.
La domanda resta forte anche in Germania, grazie alle solide basi economiche e al suo status di “porto sicuro”, in grado inoltre di attrarre capitali destinati al Regno Unito. La sfida, soprattutto per quanto riguarda i fondi core, è riuscire ad individuare prodotti disponibili ad prezzo adeguato.
Gli Stati Uniti superano l’area EMEA per il volume di capitale disponibile
Per la prima volta, il volume di capitale destinato alle Americhe (79 miliardi di dollari) è superiore a quello destinato all’area EMEA (72 miliardi di dollari). L’ammontare di capitale investito negli Stati Uniti è cresciuto costantemente grazie agli investimenti istituzionali, che hanno raggiunto i massimi livelli storici, ma anche grazie all’interesse da parte di investitori esteri per asset di qualità elevata. Il calo del volume dei capitali disponibili nell’area EMEA è in gran parte dovuto al rafforzamento del dollaro. Dal momento che circa l’80% dei fondi che investono in Europa redige i propri bilanci in euro o sterline, la valuta nella quale vengono registrati i volumi di investimento è un elemento chiave. A fronte di una crescente domanda da parte degli investitori, la regione dell’Asia Pacifico ha registrato un incremento del capitale disponibile del 7%, pari a 65 miliardi di dollari.
Nigel Almond, Head of EMEA Capital Markets Research, ha commentato: “Uno dei trend più evidenti nel settore degli immobili commerciali è la crescita di capitali diretti verso l’area Asia Pacifico. E’ la prima volta che il capitale destinato a quest’area supera quello destinato all’area EMEA, classificandosi al secondo posto dopo le Americhe e confermando la maturità e la crescita delle opportunità in tutta la regione, così come le interessanti prospettive di ritorno.”
Fonte : Company.