L’ampliamento di centri esistenti e consolidati sarà un fattore chiave nello sviluppo di nuova superficie commerciale in Europa nei prossimi due anni, secondo quanto riportato nell’ultima edizione del report European Shopping Centre Development, recentemente pubblicato da Cushman & Wakefield.
I proprietari sono sempre più focalizzati ad incrementare le presenze facendo leva su una combinazione di tecnologia, analisi delle informazioni, eventi e intrattenimento, tenant mix ed un livello elevato di ristorazione e attività per il tempo libero. Attraverso un’analisi accurata dei dati, i proprietari hanno la possibilità di definire il profilo dei consumatori che corrispondono alle caratteristiche del tenant mix dei centri commerciali e hanno pertanto una propensione alla spesa più elevata.
Il report mostra che la superficie totale dei centri commerciali in Europa all’inizio dell’anno in corso ammontava a 159,4 milioni di mq, di cui 108,6 milioni di mq nell’Europa Occidentale e 50,8 m in quella Centrale e Orientale.
L’incremento rispetto al 2016 è stato quindi modesto, pari a 4,5 milioni di mq. Nonostante l’annullamento di diversi progetti, la Russia ha rappresentato il mercato più attivo a livello europeo, con un incremento di 863.000 mq di nuova superficie commerciale nella seconda metà dell’anno, superiore al valore aggregato di Polonia, Francia e Turchia (748.000 mq).
In prospettiva, si stima che nei prossimi due anni verranno inaugurati 6,8 milioni di mq di nuova superficie commerciale. In seguito alla Crisi Finanziaria Globale, l’Europa Occidentale è rimasta indietro in termini di nuovi sviluppi rispetto all’Europa Centrale e Orientale ed è prevedibile che questa situazione rimanga invariata anche nel 2017, mentre nel 2018 dovrebbe riemergere come “best performer” della regione, secondo Cushman & Wakefield.
Justin Taylor, Head of EMEA Retail di Cushman & Wakefield ha dichiarato: “Le Proprietà prestano ascolto ai desiderata dei consumatori, per i quali la dimensione fisica della shopping experience può essere arricchita dall’integrazione con la dimensione relazionale e ludica. Lo sviluppo si sta focalizzando sempre più su nuovi format, con particolare attenzione ai settori della ristorazione, del tempo libero e dell’intrattenimento, con l’obiettivo di incrementare le presenze, il tempo di permanenza e la spesa. E’ prevedibile che molti retailer in futuro utilizzeranno e allestiranno gli spazi in modo differente. I consumatori saranno attratti dai brand il cui spazio fisico all’interno dei centri commerciali offrirà l’opportunità di fare acquisti, ma anche sviluppare relazioni, lavorare, riposarsi e divertirsi. L’ampliamento di centri commerciali esistenti rappresenta circa un quarto della nuova superficie commerciale e questo per diversi motivi: il processo di progettazione è più rapido, la struttura può contare su una rete di trasporti esistente e su una base di clienti consolidata. Inoltre, ampliandosi, i centri possono incrementare il numero dei visitatori e diventare destinazioni regionali, portando così ulteriori benefici alla città o alla cittadina nella quale si trovano, così come all’area circostante.”
Europa Occidentale
La Francia, il paese più attivo dell’Europa Occidentale in termini di sviluppo di centri commerciali nel 2016, vanta anche la pipeline più nutrita. Oltre 931.000 mq di nuova superficie saranno immessi sul mercato nel 2017-2018, il 56% dei quali in centri regionali chiave: Parigi, Marsiglia, Lille e Lione.
Nel Regno Unito la Brexit, l’inflazione in salita, la crescita limitata degli stipendi e un debito interno relativamente alto graveranno, nel breve termine, sulla fiducia dei consumatori e sull’incremento delle vendite al dettaglio, sebbene la pipeline dello sviluppo rimanga solida nel 2017-18, come conseguenza degli impegni precedentemente assunti dai promotori. In totale 438.000 mq di nuova superficie sono attualmente in cantiere: si tratta del programma di sviluppo più sostenuto nel biennio, dopo quello della Francia. Dopo il 2017-18, lo sviluppo nel Regno Unito potrà contare sulle misure di sostegno promosse dalle autorità locali, che si stanno dimostrando maggiormente proattive nel facilitare lo sviluppo di nuovi centri commerciali, incluse le acquisizioni.
In una classifica per città, Parigi, Marsiglia, Helsinki, Madrid e Londra rappresentano i 5 mercati più importanti, in termini di progetti, nell’Europa Occidentale.
Sotto il profilo degli investimenti, nel primo semestre 2016, l’Europa Occidentale ha registrato un significativo calo dei volumi, con solo 9,6 miliardi di euro transati e un decremento del 40% anno su anno. Nel secondo semestre gli investimenti sono migliorati, raggiungendo gli 11,1 miliardi di euro, che pure corrispondono a un calo pari all’ 8,9% sui 12 mesi precedenti. In totale le transazioni nel settore centri commerciali ammontano in Europa Occidentale a 20,4 miliardi di euro.
Europa Centrale e Orientale
La Turchia, con 1,55 milioni di mq, vanta la pipeline più robusta in Europa nel biennio 2017-18. Questo nonostante si prevedano ulteriori sospensioni di progetti a causa di rischi di natura geopolitica o economica. La Russia si colloca al secondo posto in Europa Centro-Orientale, con un totale di 1,46 milioni di mq in fase di sviluppo, nei quali rientrano progetti chiave come Vegas III, in apertura a Mosca con 120.000 mq di superficie, e un ampliamento da 107.000 mq del centro commerciale Evropa di Kursk.
In Polonia si prevede l’aggiunta di 546.000 mq di nuovi centri commerciali nel 2017-18, grazie ai quali il Paese risulta terzo nella classifica pipeline nell’Europa Centro-Orientale. Tra i maggiori complessi in costruzione, si possono citare a titolo di esempio, Galeria Młociny (67.000 mq) e Galeria Połnocna (64.000 mq) a Varsavia, i centri Wroclavia (64.000 mq) a Wrocław e Serenada (42.000 ma) a Cracovia.
In Repubblica Ceca si contano 57.000 mq di superficie commerciale in cantiere, di cui circa l’80% sarà rappresentato da ampliamenti.
Nell’Europa Centrale e Orientale gli investimenti nel settore dei centri commerciali sono calati di oltre il 30% nel 2016, anno su anno, ammontando a 3,8 miliardi di euro equamente distribuiti sui due semestri. Le migliori performance sono state registrate dalla Polonia, che pesa per più del 46% degli investimenti totali. La Russia ha segnato solo 134 milioni di Euro, con un totale di 6 transazioni nella seconda metà dell’anno, mentre la Turchia ha chiuso il secondo semestre senza operazioni nel settore dei centri commerciali.
Silvia Jodlowski, autrice del report e Research Analyst nella squadra EMEA Research & Insight di Cushman & Wakefield, spiega: “E’ prevedibile che in futuro le attività di sviluppo si focalizzino su località caratterizzate da un buon equilibrio tra bassa densità commerciale, alti livelli di spesa, un contesto a basso rischio e la disponibilità di strutture che richiedono interventi di restyling o ampliamenti.
In Europa Occidentale, Londra ed Edimburgo presentano il maggiore potenziale di crescita futura, trainata principalmente dall’ampliamento e dalla ristrutturazione di centri commerciali esistenti. Altre città che potenzialmente offrono buone prospettive di sviluppo sono Colonia, Amburgo e Lione.
Nell’Europa Centro-Orientale, il forte sviluppo degli ultimi dieci anni ha innalzato la densità di centri commerciali in diversi capoluoghi. Praga, Bucarest e Budapest rappresentano delle eccezioni, dal momento che la densità di shopping centre risulta inferiore alla media registrata nelle città della regione. Ciò nonostante, gli sviluppatori continuano a cercare opportunità anche in città di seconda fascia come Cracovia e Wroclaw in Polonia. Le principali città della Turchia, Ankara e Istanbul, dovrebbero rappresentare in futuro i principali obiettivi per nuove attività di sviluppo, anche se sussistono rischi di ordine economico e geopolitico.”
Fonte : Company