Il gruppo Partecipazioni Immobiliari, di proprietà della sig.ra Silvia Necci e non del suo ex coniuge Danilo Coppola, in relazione alle notizie di stampa secondo cui la BIM, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, su pressione della Banca d’Italia avrebbe classificato a sofferenza i crediti del Gruppo, precisa che la ristrutturazione del debito è avvenuta nel 2009 su una cifra allora pari a 101 milioni di euro e che il Gruppo ha sempre adempiuto agli obblighi assunti, limitati sino al 2015 al versamento dei soli interessi, e anzi ha provveduto anche, su esplicita richiesta della banca successivamente a tale accordo, a ridurre l’esposizione anticipatamente di circa 25 milioni di euro.
Il debito residuo si è cosi ridotto, prima della scadenza del 2015, a circa 76 milioni di euro, tutti ampiamente garantiti dal patrimonio della stessa Società. Il mancato versamento degli interessi scaduti poche settimane fa da parte di Partecipazioni, è imputabile al mancato rispetto da parte di BIM degli accordi che consentivano al Gruppo di ricavare liquidità mediante la vendita di alcuni cespiti, come da progetto industriale condiviso con la banca, e di cancellare le relative ipoteche, come da frazionamento.
La società Partecipazioni, antecedentemente alla segnalazione di sofferenza, aveva richiesto di avvalersi di tale disciplina, chiedendo, dietro pagamento di 8,8 milioni, l’estinzione di un’ipoteca su un cespite oggetto di garanzia per poterlo vendere, così come pattuito nel frazionamento e che avrebbe consentito la riduzione anticipata del debito residuo di 76 milioni per ulteriori 8,8 milioni di euro, facendo incassare somme importanti a Partecipazioni per la vendita di tale cespite.
Tra l’altro si sottolinea che nel contratto di ristrutturazione la banca poteva mettere a sofferenza la società solo ed esclusivamente alla scadenza della seconda rata di interessi non pagata.
Partecipazioni Immobiliari si riserva ogni azione a tutela dei propri diritti e dei danni subiti e subendi.
Fonte : Company