Le linee programmatiche sono state approvate dall’Aula con 32 voti a favore, 10 contrari e 2 astenuti.
Ecco il testo del discorso del sindaco di Milano Giuseppe Sala sugli indirizzi generali di governo, pronunciato il 21 ottobre nel corso della prima seduta del Consiglio comunale.
«Care e cari consiglieri,
lo scorso 3 e 4 ottobre Milano ha confermato il suo ruolo di laboratorio politico del Paese, il luogo dove si sperimentano idee, progetti e si realizzano le azioni che aprono nuovi orizzonti per il futuro dell’Italia e dell’Europa.
La nostra città ha scelto di accelerare il percorso di trasformazione verso la sostenibilità ambientale e sociale avviato nello scorso mandato, al fine di incrociare i più significativi trend a livello globale.
Il 57,73% delle e dei milanesi, la più alta percentuale di voti raggiunta da un candidato sindaco eletto direttamente dai cittadini, ha sostenuto un programma, che illustrerò per ottenere la vostra approvazione, mirato a proiettare la nostra città in una dimensione sempre più contemporanea, generando una ripresa sana, verde e giusta dopo la crisi del Covid.
È pur giusto che la politica sottolinei il fenomeno dell’astensionismo, ma al di là della sottolineatura è necessario capirne le ragioni e analizzarne l’origine (il voto milanese, per esempio, ha dimostrato che l’astensionismo non si trova fra quelli che mi hanno sostenuto, visto che nel 2021 il numero delle persone che hanno votato per me è aumentato di quasi il 25% rispetto a 5 anni fa).
Detto ciò, Milano ha, ancora una volta, confermato il suo attaccamento alle proprie radici democratiche e antifasciste. Sono i valori fondanti della Repubblica, scolpiti nella nostra Costituzione, a cui tutti abbiamo l’onore e il dovere di conformare il nostro agire, nella vita politica e nelle Istituzioni.
Milano ha deciso, innanzitutto, di interpretare il suo futuro velocizzando la digitalizzazione, accrescendo la tutela di ambiente, salute e sicurezza urbana per generare crescita economica, coesione e inclusione dopo il durissimo colpo della pandemia.
La coraggiosa risposta dell’Europa alla crisi ha creato un’enorme opportunità di trasformazione per Milano, così come per tutte le città che hanno preparato il cambiamento negli anni scorsi, rifiutando logiche isolazioniste.
Il programma NextGenerationEU ha stanziato risorse senza precedenti per vincere le sfide della ricostruzione post pandemica e della neutralità climatica, investendo sulla duplice transizione: ecologica e digitale.
Ma dobbiamo ricordare che la gestione degli aiuti erogati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) non sarà semplice e necessita di amministratori competenti, interessati al bene comune, decisi a contrastare con la massima fermezza le infiltrazioni mafiose così come pronti a respingere ogni tentativo di corruzione.
Da molti anni ormai Milano ha un’amministrazione comunale trasparente e indipendente, certa che l’unica via per la crescita sia la legalità. Questa convinzione ha ottenuto un crescente sostegno dei cittadini e consentirà a Milano di essere un modello di correttezza, rispetto delle regole, indipendenza e competenza nella gestione dei fondi del PNRR.
I finanziamenti europei devono spingere la ripresa della nostra città, e saranno una leva fondamentale per rendere Milano più sana, più verde e più giusta, mettendo al centro della crescita un concetto di ecologismo globale che va dal rispetto della salute di tutti, alla tutela dell’ambiente, fino all’offerta di lavoro buono, in grado di garantire retribuzioni dignitose.
La città a 15 minuti, che concentra i servizi, riduce i tempi, e garantisce maggior sicurezza grazie al rafforzamento della Polizia locale unita alla digitalizzazione, è la prospettiva più promettente per proiettare il disegno di innovazione inclusiva tracciato dal PGT Milano 2030 in una nuova stagione successiva alla pandemia. Una direzione capace di valorizzare le identità dei nostri quartieri, per merito di una rigenerazione urbana basata su cultura, formazione universitaria, verde e socialità.
Grazie alla città a 15 minuti Milano diventerà una città più semplice per i nostri concittadini, con servizi e lavoro sempre più vicini alle loro abitazioni. La valorizzazione dei quartieri renderà Milano più viva e più resistente, più sicura e controllata.
Ma non solo. I 7 scali ferroviari saranno i luoghi delle più importanti trasformazioni dei prossimi anni. Il loro recupero riunirà numerosi quartieri di Milano ora separati, consentirà di ospitare il Villaggio olimpico così come la nuova sede dell’Accademia di Brera e contribuirà all’incremento del verde. La riqualificazione degli scali farà nascere nuovi parchi, che occuperanno ben due terzi della superficie totale degli scali.
Una Milano dei quartieri comporta la valorizzazione delle deleghe, delle competenze e delle responsabilità dei 9 municipi che, con più forza rispetto al passato, devono svolgere ruolo di regia sul territorio milanese.
Lo sviluppo sostenibile che ispira la visione della città a 15 minuti e la connessa valorizzazione dei quartieri spingerà l’allargamento dello sguardo della nostra città verso la sua area metropolitana, come previsto dal PGT Milano 2030.
Il trasporto pubblico valicherà sempre di più i confini urbani con il completamento della M4, i prolungamenti della M1 a Baggio e la M5 verso Monza, l’allungamento delle linee tramviarie e la realizzazione della Circle line ferroviaria, finanziata anche attraverso l’accordo per la rigenerazione degli scali ferroviari.
La svolta ambientale è il faro di sviluppo per il prossimo futuro.
L’ecologismo, sia chiaro, non è un vezzo, come qualcuno invece vuol far credere. È una grande occasione di generazione di lavoro, la più grande occasione disponibile. Istituzioni sovranazionali, imprese, sistemi finanziari la pensano così e hanno già scelto il green. E ciò porterà a una città sempre più connessa grazie al digitale e alla mobilità sostenibile, le chiavi per star al passo di una comunità così dinamica e operosa, riducendo spostamenti, emissioni carboniche e smog.
Occorre un sistema di mobilità integrato, capace in ogni quartiere di rispettare l’ambiente e rispondere alle esigenze di spostamento degli abitanti, grazie al rafforzamento del servizio pubblico e dello sharing.
Il Comune rafforzerà la mobilità sostenibile interna con l’elettrificazione dei bus entro il 2030, agevolando l’uso dei mezzi pubblici gestiti da ATM, e creando zone a 30 km/h.
Occorre un dialogo adeguato all’altezza della sfida climatica con Regione Lombardia, al fine di potenziare il trasporto pubblico utilizzato dai pendolari che lavorano a Milano, e disincentivare l’utilizzo delle auto inquinanti, sulla scia di quanto fatto fin qui con Area C e Area B.
La digitalizzazione va potenziata.
Negli anni scorsi sempre più pratiche, come lo Sportello unico per le attività produttive o lo Sportello unico per l’edilizia, sono state gestite online. Questo processo sarà accelerato, al fine di aumentare la dinamicità del nostro sistema produttivo e diminuirne l’impatto ambientale.
Una Milano sempre più digitale e sempre più connessa favorirà la disseminazione di lavoro nei quartieri, accelerata in questi anni dalla creazione di spazi di coworking e dalla dislocazione di nuove sedi di near working.
La distribuzione delle opportunità professionali su tutto il territorio cittadino sostenuta dalla digitalizzazione proseguirà con ancora maggior intensità. Questa traiettoria supporterà le PMI e le startup che puntano sull’innovazione, come l’economia di prossimità e il commercio anima dei nostri quartieri, valorizzando in particolare il ruolo di donne e giovani nella creazione di sviluppo.
La Milano a 15 minuti redistribuisce lavoro nei suoi quartieri così come ricchezza verso i ceti più deboli, al fine di aumentare inclusione, diventare più giusta, e garantire pari opportunità di genere.
La crisi del Covid ci ha mostrato quanto sia fondamentale erogare servizi di assistenza il più vicino possibile ai cittadini. Il potenziamento del welfare attuato nello scorso mandato sarà proseguito con ancora più determinazione, in sinergia con il Terzo settore della nostra città, infinita fonte di generosità, solidarietà e altruismo.
La Milano più giusta che vogliamo realizzare deve porre al centro della sua azione il diritto primario di ogni persona, la salute. Il modo più efficace per garantire questo diritto incomprimibile è il rafforzamento della medicina territoriale, una delle priorità del PNRR.
Auspichiamo che il dialogo con Regione Lombardia sulla mobilità possa estendersi in primis al tema dei servizi sanitari territoriali e garantiamo la nostra massima collaborazione. Il Comune e i municipi sono le istituzioni con le maggiori conoscenze del territorio. Le fonti da consultare per individuare sedi e modalità operative per le Case di comunità.
Un altro diritto primario che il nostro programma vuole assicurare è l’accesso alla casa, la precondizione per un’equità diffusa in ogni quartiere.
Housing sociale, ristrutturazione e assegnazione degli alloggi popolari sfitti, sostegno all’affitto di lungo termine, incentivi all’efficientamento energetico sono il fulcro di un percorso che, insieme a un piano per la realizzazione di case popolari nei nuovi quartieri come stabilito dal PGT, garantirà a tutti il diritto all’abitare in quartieri ricchi di socialità, di cultura, di occasioni di scambio e di opportunità professionali così come imprenditoriali.
Il dialogo con Regione Lombardia sarà ancora più essenziale sul tema case, al fine di riqualificare le abitazioni di quel 10% della popolazione milanese che vive in immobili di proprietà di MM o ALER.
Una Milano più verde, più connessa e più giusta è possibile solo aumentando la sicurezza per i nostri concittadini. Il primo investimento che faremo per garantire questo fondamentale diritto è l’assunzione di 500 agenti di Polizia locale, che rafforzeranno il controllo del territorio.
Le vie tracciate in questo programma hanno un obiettivo, rendere Milano sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Questa trasformazione, che segue i trend più significativi a livello globale, farà aumentare l’attrattività internazionale della città, la migliore leva per catturare turisti, studenti e investimenti.
L’offerta culturale, l’apertura e la dinamicità di Milano svelate al mondo grazie all’Expo, hanno portato a raggiungere i 10 milioni di turisti nel 2019. Il Covid ha interrotto questa crescita costante di presenze straniere, ma la trasformazione della nostra città in un modello di sostenibilità e innovazione incrementerà il fascino globale di Milano.
Le olimpiadi del 2026 riporteranno la nostra città al centro dell’attenzione internazionale. Il programma appena illustrato nelle sue linee principali, se sostenuto con convinzione da voi tutti consiglieri comunali, di maggioranza e spero spesso anche di opposizione, assicurerà a Milano di arrivare più verde, più digitale, più connessa, più giusta e più internazionale a quell’appuntamento.
All’apertura dei giochi vedremo una città ancora più attrattiva, modello di sviluppo, coesione e sostenibilità, capace ancora una volta di stupire il mondo con la sua bellezza e di trainare l’Italia verso il progresso. La missione che Milano ha ripetutamente svolto nei momenti più alti della sua storia, dalle Cinque giornate, al 25 aprile, fino al miracolo economico del Secondo dopoguerra.
Il momento del riscatto nazionale e della rigenerazione dell’Italia prevede che Milano giochi un ruolo da protagonista. Noi ci siamo».