Negli ultimi mesi, dieci realtà associative rappresentanti il tessuto economico della città di Roma (Confindustria Assoimmobiliare, Acer, Unindustria, Confcooperative Roma, Confcommercio Roma, Federalberghi Roma, Legacoop Abitanti, Ordine degli ingegneri della provincia di Roma, Collegio provinciale dei geometri e geometri laureati e Federazione italiana mediatori agenti d’affari (FIMAA) Roma) hanno deciso di mettere a sistema le rispettive competenze per individuare una serie di proposte finalizzate al rilancio della Capitale, dando vita al Tavolo “Progetto per Roma”. L’obiettivo è quello di contribuire alla costruzione di una visione condivisa della città e delle sue linee di sviluppo, una visione in grado di fornire un orientamento concreto alle imprese, alle professioni e agli investitori. Le Associazioni hanno manifestato la volontà di confrontarsi con i candidati alla guida di Roma, ponendo le basi per un futuro dialogo pubblico-privato permanente, trasparente e basato sulla condivisione di obiettivi comuni.
Silvia Rovere, Presidente di Confindustria Assoimmobiliare, ha così commentato: “Abbiamo presentato oggi ai candidati sindaci le prime proposte elaborate, nella convinzione che il rilancio di Roma richieda una costante e fattiva collaborazione tra le istituzioni e il mondo delle imprese e degli investitori. Ciò che auspichiamo per il futuro della Capitale è una ritrovata capacità di visione di lungo termine da parte dell’Amministrazione, che consenta agli operatori di mercato di impostare una strategia di investimento sulla città altrettanto di lungo termine”.
Il Tavolo ha elaborato un documento di proposte su cinque ambiti di azione principali:
Roma delle periferie, del social housing, della rigenerazione urbana
₋ Semplificare le attuali complessità procedurali e rigidità delle destinazioni d’uso per favorire programmi di interventi di larga scala di riqualificazione urbana, rigenerazione delle periferie e sviluppo di social housing;
₋ promuovere azioni puntuali volte alla sostituzione edilizia di immobili vetusti ed energivori, sia pubblici sia privati e pubblici, al fine di incrementare il patrimonio immobiliare sostenibile del tessuto romano.
₋ Promuovere interventi di efficientamento energetico, adottando politiche fiscali di agevolazione, quali la riduzione delle aliquote IMU in percentuale all’investimento realizzato;
Roma del turismo e dell’ospitalità
₋ Cambi di destinazione d’uso semplificati per incrementare e adeguare l’offerta agli standard internazionali;
₋ favorire spazi dedicati all’ibridazione, come ad esempio l’integrazione con appartamenti per lo short-long rent gestiti direttamente dell’albergo;
₋ per le attività commerciali, parte integrante dell’offerta turistica della città, va ricordato l’importante ruolo del commercio di “prossimità”, di cui è necessario incentivare la salvaguardia rilanciando il ruolo delle botteghe storiche e del loro valore culturale tradizionale.
Roma delle università, degli studenti e dei giovani
– La città deve puntare su poli di eccellenza a livello internazionale in ambiti formativi credibili e riconosciuti, come ad esempio quello dell’archeologia e delle materie umanistiche, favorendo la realizzazione di strutture dedicate moderne e campus universitari.
Revisione dell’ordinamento di Roma capitale
₋ Riconoscere a Roma capitale le funzioni amministrative che la pongano in grado di esercitare un’adeguata azione amministrativa riguardo a sviluppo urbano e pianificazione territoriale, edilizia pubblica e privata, organizzazione e funzionamento dei servizi urbani di trasporto e mobilità;
₋ assicurare una provvista di “mezzi” adeguati tra i quali l’assegnazione di nuove risorse umane, nonché l’attribuzione alla città di Roma di un proprio patrimonio;
₋ favorire la creazione di commissioni uniche che coinvolgano comune e sovrintendenze, per l’esame di piani per il recupero di immobili vincolati e di strutture fatiscenti e obsolete.
L’azione combinata pubblico-privato per lo sviluppo e la semplificazione della città
₋ Estendere ai privati la facoltà di richiedere all’ufficio tecnico di eseguire delle verifiche preliminari sull’iniziativa e sul progetto di intervento edilizio da realizzare;
₋ consentire al privato di dialogare e confrontarsi con la pubblica amministrazione, in più momenti e con strumenti agevoli;
₋ ridurre i tempi dei pareri preliminari ai fini del rilascio del titolo edilizio;
₋ unificare l’interpretazione normativa nei 15 municipi;
₋ concludere le circa 180.000 istanze di concessione edilizia in sanatoria giacenti fin dal 1985, semplificando la procedura del rilascio.
Fonte : Confindustria Assoimmobiliare