Presentato oggi ad ITHIC – Italian Hospitality Investment Conference di Rimini lo Studio “Italian Real Estate Hotel Value “ realizzato da World Capital e Pkf hotelexperts, con Confindustria Alberghi.
L’analisi fotografa per la prima volta il valore immobiliare del settore alberghiero in Italia, analizzando i diversi cluster – mare, montagna e città – e guardando anche alle potenzialità delle località ancora poco conosciute sia dalla domanda interna che da quella internazionale.
Una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Monica Badin, Real Estate Consultant Hotel Department – World Capital; Claudia Scarcella, Country Manager – RICS e di Marco Gilardi, Managing Director – NH Hotel Group e componente del Board di Confindustria Alberghi, ha analizzato i dati raccolti e quel patrimonio diffuso sui territori che è l’immobiliare alberghiero in Italia. Una presenza capillare, fortemente interconnessa con il tessuto sociale e culturale, capace di portare valore ai luoghi su cui insiste.
Proprio per questo – ha osservato Gilardi – un piano di interventi su l’immobiliare alberghiero deve essere al centro delle azioni del Recovery Plan, per la tutela del comparto, ma anche per la valorizzazione delle destinazioni.
Tanti i valori in gioco, in piena sintonia con le linee di fondo individuate dall’Europa, ma anche con le esigenze e gli interessi delle collettività locali.
Gli interventi su un patrimonio così ampio e diffuso tra città e paesi, può contribuire in modo significativo alla riqualificazione delle aree circostanti.
Infatti, oltre naturalmente all’azione forte e centrale per il recupero di competitività del turismo, gli interventi hanno un forte impatto in termini di sostenibilità e risparmio energetico, e possono contribuire ad una vera e propria rigenerazione dei territori oltre naturalmente alla salvaguardia e valorizzazione di beni artistici, culturali e paesaggistici.
Costruire valore oggi per generare valore domani, un percorso virtuoso che attraverso la riqualificazione rimette in moto alcune delle più importanti filiere produttive del Paese, dall’edilizia all’impiantistica ed a tante componenti del made in Italy che sono profondamente coinvolte a partire da arredo e design.
Le incertezze sociali dovute alla pandemia, il quasi totale azzeramento della domanda e la crisi di liquidità rischiano – se non si interverrà rapidamente – di ridurre drasticamente il valore del patrimonio immobiliare alberghiero e di tutto quell’insieme di capacità e competenza che è oggi nelle mani degli operatori del settore, cambiando faccia alle nostre città.
Il Recovery Plan offre la possibilità di invertire la rotta, rilanciando invece in un quadro più alto capace di conciliare le esigenze di tutela e crescita dell’impresa con i valori dello sviluppo.
E’ in questo quadro che come Confindustria Alberghi chiediamo con forza che venga attivato uno strumento analogo al Superbonus oggi operativo per i soli immobili a uso privato, che sostenga e incentivi una profonda e capillare attività di riqualificazione e potenziamento di questo patrimonio che può contribuire in modo determinante alla qualità dei territori e alla produzione di occupazione e valore per la comunità.
Fonte : Associazione Italiana Confindustria Alberghi.