Sul fronte del turismo invernale siamo davvero molto preoccupati per le notizie di stampa che parlano in queste ore della previsione di chiusura degli impianti sciistici, un colpo di grazia all’economia della montagna che rischia di travolgere anche il settore alberghiero.
I risultati registrati questa estate, seppur molto distanti da ciò che avveniva in passato, hanno solo in parte restituito una piccola boccata di ossigeno insufficiente ad un segmento, quello delle destinazioni sciistiche, che rischiano di non sopravvivere all’assenza di ospiti nel periodo notoriamente più richiesto dell’anno, quello legato a Natale e Capodanno.
Le misure di sostegno fin qui previste non possono bastare ad affrontare una crisi del genere che continua ad allontanare il ritorno alla normalità ed incide pesantemente sul fattore emotivo di chi viaggia.
In questo particolare periodo dell’anno, quando le dinamiche di mercato non erano legate alla crisi epidemiologica, gran parte della domanda sia interna che internazionale avevano già programmato un periodo di vacanza presso una delle tante località di montagna italiane.
Le misure individuate sinora hanno arginato solo in parte le criticità del mondo alberghiero ma l’inasprirsi e prolungarsi della crisi necessita di un irrobustimento degli interventi da parte del Governo.
Come operatori abbiamo sempre garantito sicurezza e tranquillità del soggiorno e le imprese hanno investito risorse importanti per adeguarsi agli standard richiesti e a tutte le misure di prevenzione. Per questo chiediamo un sostegno forte, strutturato per permetterci di sopravvivere e trovarci pronti e operativi nel momento in cui si potrà ripartire – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Fonte : Associazione Italiana Confindustria Alberghi