Le bozze che stanno girando in queste ore del “Decreto Rilancio” ci lasciano sconcertati. Al 10 maggio ancora non ci sono misure concrete e capaci di sostenere un settore che in questo momento vede il 97% del proprio personale in cassa integrazione – si legge in una nota ufficiale di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Una situazione drammatica cui gli imprenditori stanno facendo fronte in questi mesi DA SOLI, ma in assenza di interventi consistenti e soprattutto veloci, non sarà possibile pensare alla riapertura.
La stagione estiva poteva segnare un primo timido passo verso la ripartenza, un recupero almeno parziale di quelle decine/centinaia di migliaia di lavoratori che vivono oggi degli ammortizzatori sociali. Una stagione certamente in perdita, ma comunque un’opportunità per interrompere un fermo che dura ormai da quasi tre mesi e ricominciare un lento percorso di ritorno alla normalità per le imprese e per i cittadini.
Ma così non è possibile e saranno molti gli alberghi che non riapriranno.
La situazione economica per le aziende del settore è drammatica, dal DL Liquidità ancora non si vedono effetti, ci hanno detto che sarebbe stato emanato un protocollo per la riapertura in sicurezza, ci siamo fatti parte attiva ed abbiamo presentato noi, con le altre associazioni una proposta, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e nulla è stato detto agli operatori.
Un adeguamento comunque costoso e complesso che chiede tempi di organizzazione e implementazione. Non si può pensare che le aziende possano attivarsi dalla mattina alla sera.
Se vogliamo dare la possibilità di fare qualche giorno di vacanza agli italiani le scelte vanno fatte ADESSO.
Se vogliamo che le aziende alberghiere in Italia sopravvivano, gli interventi vanno fatti ADESSO.
A queste condizioni l’estate è a rischio, l’intero settore è a rischio – conclude la nota di Confindustria Alberghi.