CONFEDILIZIA: 6 punti fermi per la tassazione delle case

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:
 
“La riforma fiscale per la casa che si sta delineando presenta problemi irrisolti di grande spessore. Nel confronto con le parti sociali rappresentative del settore che aprirà il Governo, sottolineeremo alcuni punti fermi principali e irrinunciabili.
1) La tassazione non può colpire che il reddito riveniente dal bene tassato, pena un’espropriazione surrettizia, come ha già detto la nostra Corte costituzionale (e, poi, anche la Corte costituzionale tedesca). E’ progressiva l’Irpef, non può esserla anche l’IMU, che del resto è un tributo reale.
2) La service-tax va strettamente collegata al beneficio che proprietari, residenti e non residenti, hanno dalle opere e dai servizi apportati dai Comuni.
3) Per gli immobili di lusso devono essere stabiliti criteri validi per tutta Italia, il riferimento catastale varia da zona censuaria a zona censuaria.
4) Le case tenute a disposizione non vanno confuse con lo sfitto involontario, oggi dilagante. Va invece incentivato l’affitto (come da discorso Presidente Letta alle Camere).
5) Per l’uso diverso necessita un’urgente liberalizzazione, come Mario Monti chiedeva già 15 anni fa: la normativa in vigore è un macigno che impedisce il rinnovamento di imprese e attività commerciali, creando lo sfitto.
Da ultimo, la cartina di tornasole dello spirito liberale e democratico:
6) non si può pensare di costruire il nuovo Catasto algoritmico per i fabbricati (la sorte del Catasto dei terreni non si sa) non riconoscendo ai contribuenti – come si insiste a voler fare da parte dell’Agenzia entrate e del Ministero Finanze – lapossibilità di impugnare le rendite catastali nella loro congruità. Lo Stato di dirittoè tale perché le sue leggi ed i suoi principii fondanti valgono anche per lo Stato e il suo Fisco”.