A seguito del fermo determinato dall’emergenza Covid19 abbiamo scritto una lettera al Ministro della Giustizia, Alfonso
Bonafede, sulla necessità di adottare nuove misure per
il settore condominiale al fine di rendere valida l’assemblea in videoconferenza.” Lo ha dichiarato oggi in una nota
Franco Pagani, Vice Presidente Vicario Aggiunto di CONFASSOCIAZIONI.
“La nostra è una richiesta finalizzata – ha proseguito Pagani, che è anche Docente Straordinario di Finanza Aziendale Asset e Valutazioni Immobiliari
presso l’Università Mercatorum
– a permettere la convocazione in forma telematica e lo svolgimento
delle Assemblee condominiali in videoconferenza. Ad oggi, stante
l’incertezza dell’interpretazione normativa e la divisione della
dottrina sul punto, riteniamo forte il rischio di impugnazione della
validità delle assemblee condominiali che dovessero tenersi in forma di
videoconferenza, e dunque un conseguente incremento
del contenzioso. Eppure con il Decreto Legge “Cura Italia” del 17 marzo
scorso, è stata prevista la possibilità di tenere in modalità
videoconferenza riunioni di Assemblee, tra le altre, di Società di
capitali, la cui normativa, in via analogica e residuale,
per quanto non espressamente previsto, si applica anche alla materia
condominiale”.
“CONFASSOCIAZIONI – ha continuato
Franco Pagani – che attualmente raccoglie
612
associazioni professionali e d’impresa – di cui una ventina nel settore
del management condominiale – in rappresentanza di oltre un milione di
professionisti iscritti e di circa 209 mila imprese,
sente forte la necessità di evidenziare questo punto suggerendo al
Ministro Bonafede una serie di modifiche, piccole ma essenziali, come
l’introduzione, nel Registro d’anagrafe condominiale, degli indirizzi di
posta elettronica ordinaria dei condomini che
l’Amministratore utilizzerà per attivare la partecipazione in
videoconferenza. Molte delle nostre associazioni si stanno mobilitando
in tal senso.
“E’ evidente che l’attuale divieto di assembramento – ha sostenuto il Vice Presidente Vicario Aggiunto
– comporta, tra le proprie conseguenze, l’impossibilità di dare corso
alla gestione
del patrimonio immobiliare. Senza dimenticare che, non potendo riunire i
condomini almeno fino al 3 aprile (ma temiamo che il termine si
protragga oltre), sarebbe difficile provvedere al pagamento delle
forniture e mantenere in essere i servizi condominiali
con rischi di vera e propria paralisi del settore. Eppure proprio in
momenti come questi appare indispensabile garantire continuità ed
efficienza dei servizi a tutte le famiglie costrette a rimanere presso
le proprie abitazioni.”
“Ovviamente le nostre sono solo suggestioni che consideriamo strategiche e meritevoli di attenzione da parte del
Ministro della Giustizia
– ha concluso il Presidente di CONFASSOCIAZIONI, Angelo Deiana
-. Che siano quelle proposte le soluzioni tecniche o altre che la
struttura ministeriale saprà trovare, si tratta
comunque di una questione che deve essere affrontata con estrema
urgenza onde evitare il blocco. Per questo ci siamo attivati: da parte
di
CONFASSOCIAZIONI
c’è la volontà di voler contribuire in modo fattivo soprattutto in
occasione di un’emergenza come quella che stiamo vivendo tutti”.
Fonte : CONFASSOCIAZIONI