Bocconi, the new Campus is a park


di Paola G. Lunghini
 
Presentato stamane a Milano, presso l’Ateneo milanese, il progetto del nuovo “Campus Bocconi” ( vedi rendering allegato )  che sorgerà sull’area dell’ex Centrale del Latte, tra via Castelbarco e il Parco Ravizza, adiacente all’ attuale complesso universitario e acquisita dalla Bocconi molti anni orsono.
Al Tavolo, il neo (e affascinante) Rettore della Bocconi, Andrea Sironi,  il Consigliere Delegato dell’ Università, Bruno Pavesi, il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, l’Assessore all’urbanistica ed edilizia privata, Ada Lucia De Cesaris, e – dolcemente orgogliosi  – gli architetti Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa dello Studio giapponese SANAA, vincitore del concorso internazionale indetto agli inizi del 2012 dall’ Ateneo : dieci erano stati gli Studi invitati , tra cui tre vincitori del “Premio Pritzker “ (i giapponesi ut supra, 2010, Rem Koolhaas, 2000, e Thom Mayne, 2005) .
Commento mio : una bella “ smusata” ( come si dice in veneto) per gli archistar italiani partecipanti : Massimiliano Fuksas, Mario Cucinella e Cino Zucchi.
Il “ classico codazzo” di colleghi della cronaca ( radio &TV comprese) e di fotografi + o – autorizzati ha il suo bel da fare a riprendere il Sindaco e l’ Assessore, che volentieri si concedono a codesto sacrificio, e così si parte con un po’ di ritardo, il che in Bocconi di solito non avviene.
Finalmente, il Rettore da inizio alla Conferenza Stampa , cui partecipa anche una moltitudine di studenti : sarà un City Campus, con molti servizi aperti anche alla cittadinanza. “Le celle comunicanti e le trasparenze esaltano il concetto di circolazione che,  in un’ Università,  deve coinvolgere sia i saperi, sia le persone. Questa realizzazione andrà a completare quello che, con gli adiacenti edifici di via Sarfatti, via Roentgen, via Gobbi, piazza Sraffa e via Bocconi, costituisce un vero e proprio Campus urbano”. Con questa opera, il complesso Bocconi arriverà a superare i 90 mila metri quadrati.
Argomento ben ripreso dal Sindaco: “sono dati positivi, addirittura esaltanti”. La Bocconi, che in passato- pur con tutto il suo prestigio – era quasi un corpo isolato nella propria “ supremazia”, si “ apre” ora alla città. “Un luogo del sapere, della cultura, dello sport e anche del divertimento. Una scommessa e una sfida, tutti insieme,  questo sarà un vero e proprio gioiello”.
Non so perché, ma mi sembra una sviolinata perfetta. Anzi, è tutto perfetto, sin troppo.
E allora mi accorgo che qualcosa manca : manca la musica.
E, visto che la musica non c’è, provo a immaginarmela.
Sin qui era tutto un “ frinire”  di violini e mandolini. Che però man mano danno spazio ai fiati:
“I 35 mila metri quadrati  dell’ex Centrale saranno interessati da tre interventi , annuncia Bruno Pavesi. “Il primo ci consentirà di accorpare tutte le attività della SDA Bocconi School of Management, rispettando le diverse esigenze dei diversi utenti, grazie a tre edifici dedicati rispettivamente ai programmi MBA e Master, ai corsi executive e all’amministrazione”.
Riattaccano gli archi. “Il secondo intervento è un centro sportivo-ricreativo aperto al pubblico. Il terzo è una torre  capace di ospitare 300 studenti e visiting professor, grazie al quale la Bocconi potrà soddisfare la crescente domanda residenziale proveniente soprattutto dai candidati stranieri”. (Gli edifici- ecosostenibili secondo le più moderne voci- concorreranno alla certificazione “ LEED Platinum”, ndr) . L’area sarà servita da un parcheggio sotterraneo e sarà edificata solo per metà: 17.500 metri quadrati  rimarranno a verde, in un parco usufruibile anche dalla cittadinanza, al quale vanno aggiunti quattro mila metri quadrati di verde costruito. La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2018.
Assolo di trombe, che subito cedono il posto a due morbide e languide arpe.
Si tratta di un campus “milanese” perché studiato per il contesto e nella scala della città, spiegano i due progettisti giapponesi, che sono carinissimi. “Il progetto rivisita in chiave moderna i portici e i chiostri che caratterizzano tanta architettura cittadina, creando una serie di cortili verdi interni in comunicazione tra di loro, circoscritti talora dagli edifici, talora da una pensilina coperta. Queste celle si toccano tra loro, per consentire un agevole passaggio tra gli edifici e attraverso il parco. La torre del pensionato, sulla falsariga di altre torri residenziali milanesi, fa risparmiare superficie, che può così essere destinata a verde. È un Campus trasparente perché l’apertura dell’Università alla città è simboleggiata dai portici su cui poggiano tutti gli edifici, tanto che da qualsiasi punto si osservi il Campus risulta chiara la sequenza armoniosa di colonne, spazi trasparenti e alberi. La ricopertura degli edifici alterna trasparenze e opacità”. ( Tratto dalla Nota di Stampa. Non penserete mica  che io sappia scrivere così, vero?)
Arpeggio a doppio pianoforte , acuto ma suadente: i  21.500 metri quadrati di aree verdi marcano una forte continuità con il territorio circostante, e in particolare con il Parco Ravizza. Quercia, carpino bianco, pioppo nero, olmo e bagolaro sono gli alberi scelti per la capacità di adattamento al terreno  e per le proprietà di ombreggiamento. A far da contrappunto a questa alberatura sono state scelte specie di dimensioni più ridotte e già presenti nell’ecosistema milanese, seppure non autoctone, come liquidambar e sofora del Giappone ( a dir la verità, ciò i progettisti stamane non l’ hanno detto affatto : l’ ho ripreso paro paro dal Comunicato Stampa, ndr, perché ci stava bene).
Entrano le percussioni: l’apertura alla città non riguarda solo il parco (che sarà chiuso, per ragioni di sicurezza, solo nelle ore notturne), ma anche il centro sportivo e ricreativo di tre piani, che sorgerà lungo il perimetro di viale Toscana, spiega ancora Bruno Pavesi.  Il progetto prevede la prima piscina olimpica (ovvero lunga 50 metri) coperta della città. Accanto  ci sarà  una piscina più piccola che potrà essere utilizzata anche a scopo terapeutico.. Al secondo piano sorgeranno una palestra modulare con tribune pensata per la pallacanestro e la pallavolo, un fitness center di 2 mila metri quadrati e un anello coperto per il running della lunghezza di circa 250 metri, mentre il terzo piano sarà riservato alle associazioni studentesche dell’Università. Le strutture sportive saranno convenzionate e usufruibili anche dalla cittadinanza, secondo modalità che saranno concordate con le amministrazioni interessate ( a dir la verità ciò Pavesi non l’ ha detto affatto : l’ ho ripreso paro paro dal Comunicato Stampa, ndr, perchè ci stava bene ). Ha detto, invece : non siamo snob,  ci confrontiamo solo con i migliori. Evviva la sincerità !
Rullo di tamburi : interviene , casual chic abbigliata, fresco di parrucchiere il caschetto grigio, impeccabile il make –up,  l‘ Assessore  : che si dichiara “ contenta e anche emozionata”. Lei, che quando ha appreso del progetto era “ dura e direttiva”, si è a quanto pare presto sciolta ( fanfara di fiati )  : non sarà una “ cittadella” ma un bellissimo nuovo pezzo di città, che va in quello “ sforzo di accelerazione che stiamo facendo”.
Sorride Pisapia, sorride l’ affascinante Rettore, sorridono tutti, sotto i continui flash dei fotografi.
Poi, il microfono viene dato- fuori programma ( e con grande eleganza, dico io) – al Capo dell’ opposizione in Consiglio Comunale, ovvero Carlo Masseroli, precedentemente  e per cinque anni assessore allo Sviluppo del Territorio.  Che volentieri il microfono lo prende. Un progetto di grande interesse collettivo, “da fatti buoni” , sottolinea  Carlo . “Questo invito a me rivolto oggi è un bel segno di maturità. E’ bello riuscire a lavorare all’ insegna della continuità”. (E chi vuol capire capisca, ndr) .
Applausi.
A riunione ufficiale conclusa, e mentre il pubblico defluisce verso la Sala adiacente, dove è stato allestito il cocktail, entrano tormentati i violoncelli e i contrabbassi. Tra qualche settimana, la “ pratica Bocconi” inizierà l’ iter amministrativo , e – di fronte a siffatto progetto – non si vedono ostacoli di sorta. Ma c’è il problema della bonifica dei suoli…
A questo punto, come si dice in musica, “ tutti” , ovvero l’ Orchestra al gran completo: l’investimento calcolato dalla Bocconi ammonta a 130 milioni di euro.
Domanda retorica  : chi è il Direttore dell’ Orchestra?