BFF – il più grande operatore di finanza specializzata in Italia, nonché leader, in Europa, nella gestione e nello smobilizzo pro soluto di crediti commerciali vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, e in Italia nei Securities Services e nei Servizi di Pagamento – ha firmato l’accordo per l’acquisto e lo sviluppo di un’area, di proprietà di Fondazione Fiera Milano, di oltre 3.000 mq e antistante i padiglioni 3 e 4 di FieraMilanoCity, al Portello, per realizzare circa 9.000 mq di superficie costruita fuori terra (7000mq di superficie lorda) per la nuova sede centrale della Banca.*
L’edificio sarà completato entro il primo semestre del 2024 e accoglierà gli oltre 500 dipendenti che oggi operano a Milano. La nuova sede, che prenderà il nome di “Casa BFF”, si inserisce in un percorso di rinnovamento progressivo degli ambienti di lavoro del Gruppo, come già avvenuto per gli uffici spagnoli di Madrid (2020), presso Castellana 81, LEED Platinum, e per la Polonia, a Łódź (2019), presso il complesso Brama Miasta, LEED Gold. In tutti i casi si tratta di esempi di eccellenza in Europa per gli elevati standard di sostenibilità ambientale e per il benessere dei dipendenti.
Anche il nuovo progetto, ideato dagli Architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, è volto alla realizzazione di un edificio con certificazione LEED Platinum, che metta al centro le persone e coniughi integrazione con la città e senso di comunità. Lo caratterizza un Flying Carpet Energetico, che disegna per il quinto prospetto una figura geometrica regolare perfettamente riconoscibile nella mappa della città vista dall’alto. Con 2.600 mq di pannelli fotovoltaici, produrrà 360 Megawatt ora, diventando il manifesto dei valori ambientali e di sostenibilità di BFF e generando energia per il fabbisogno dell’edificio e del suo intorno.
La profonda attenzione del progetto verso gli spazi aperti si riflette anche nell’area libera corrispondente ai tunnel della metropolitana, che viene trasformata in Agorà: uno spazio condiviso che diventerà luogo super-urbano di aggregazione, celebrando un rinnovato rito di urbanità. È proprio il Flying Carpet Energetico che, se da una parte definisce il pronao, attraverso cui si accede all’edificio e che caratterizza la grande terrazza panoramica, dall’altra, offre riparo proprio a quell’Agorà, luogo di tutti.
I nuovi uffici rappresentano, infatti, l’impegno di BFF nel voler contribuire allo sviluppo della città di Milano, in sinergia con il ruolo già svolto da Fondazione Fiera Milano. L’iniziativa si inserisce in un dialogo unitario con l’attiguo progetto dell’architetto Michele De Lucchi per la costruzione di una struttura alberghiera di proprietà di Fondazione Fiera Milano, destinata prevalentemente a supportare le attività fieristiche e congressuali del vicino MiCo, Milano Congressi.
L’area è stata individuata anche per l’importanza storica che la zona riveste per BFF, trasferitasi nella sede di Via Domenichino nel 1998. La Banca, infatti, ha sempre investito nel dialogo con le città che la ospitano, sia in Italia, sia all’estero. È stato il 2006, ad esempio, l’anno in cui l’azienda ha commissionato l’opera “Danza” all’artista Gianfranco Pardi, per donarla poi alla città di Milano, a fregio di uno dei principali snodi di accesso del capoluogo, in Piazza Amendola. È quella stessa opera che ha ispirato l’emblema aziendale, in tutte le sue rivisitazioni.
L’arte e la sostenibilità, appunto, sono al centro del progetto complessivo di rivalutazione dell’area, che offrirà facili punti di accesso ai trasporti pubblici, nuove piste ciclabili, e collegherà due aree della città, oggi separate dall’arteria viabilistica di viale Scarampo, attraverso la passerella pedonale che le congiungerà con CityLife e il Monte Stella.
A completare la coerenza di questa progettualità giunge anche la scelta di inserire, nell’ambito di “Casa BFF”, un’area museale dedicata alle opere d’arte contemporanea italiana che la Banca ha collezionato a partire dagli anni Ottanta e che oggi è interessata da una mostra itinerante in Europa: “ART FACTOR – The Pop Legacy in Post-War Italian Art”.
Fonte : Nota congiunta