L’Ufficio studi di Agire – Gruppo IPI ha prodotto dei report relativi all’andamento degli investimenti immobiliari nel secondo quarter del 2021, con focus sul mercato di Roma.
Ecco alcuni highlights della ricerca:
- Il secondo trimestre 2021 ha registrato volumi di investimento pari a Euro 1,8 miliardi, in contrazione del 10,6% rispetto allo stesso trimestre del 2020.
- Complessivamente, dall’inizio dell’anno, si sono registrati investimenti pari a Euro 2,9 miliardi, con un calo di circa l’11,4% rispetto al 1° semestre 2020 e del 23,8% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Si tratta di una performance che evidenzia l’intensificarsi dell’incertezza degli investitori, soprattutto verso alcune asset class.
Una quota di impieghi un tempo residuali (logistica e residenziale per investimento in primis) è notevolmente cresciuta, a scapito delle tipologie storicamente di maggiore interesse (direzionale e commerciale).
Con l’esclusione dei portafogli in località miste si registra un forte squilibrio nella geografia degli investimenti:
- Il Nord del Paese che assorbe l’80% circa degli investimenti complessivi.
- L’area Nord Ovest rappresenta il 58% dei volumi con Milano che, da sola, rappresenta circa il 42% delle operazioni complessive (pari a oltre Euro 756 milioni).
- Le 67 operazioni complessive nel trimestre evidenziano, per quanto riguarda la provenienza dei capitali, una contrazione della componente domestica che risulta pari al 24% dei volumi (era il 54% nel Q2 2020); il 35% degli investimenti ha origine da Paesi europei (in primis Germania e Francia), il 25% circa dagli Stati Uniti e il restante 16% da altri Paesi.
A Roma si è registrato un assorbimento di spazi a uso ufficio pari a 40.700 mq, valore doppio rispetto allo stesso periodo del 2020, che porta il totale da inizio anno a circa 66.600 mq rilevando un aumento del 48% rispetto al primo semestre 2020.
Nel corso del periodo si sono rilevate 31 transazioni (da inizio anno 51), di cui 12 che, dal punto di vista dimensionale, sono comprese fra 1.000 e 5.100 mq.
Analizzando i diversi sottomercati, si evidenzia una modifica della composizione per localizzazione e dimensione degli spazi direzionali: continua la diminuzione delle disponibilità di immobili “core” di rappresentanza, mentre si registra una ritrovata attenzione per immobili meno pregiati, ma che risultano comunque interessanti per funzionalità, qualità e accessibilità a trasporti e servizi.
Nel trimestre si rileva l’ottima performance della Periferia che, con oltre 14.000 mq e 10 transazioni, rappresenta il 35% circa dell’assorbimento degli spazi, seguita dal Grande Eur (23%) pari a ca. 9.600 mq, il CBD Centro per il 19%, il Centro (14%) e il Semicentro (9%).
I principali indicatori del mercato continuano a mantenersi stabili, ma si rileva una maggiore disponibilità al ricorso a incentivi e scalettature: i canoni prime si confermano sostanzialmente invariati a 430 €/mq/anno nel CBD Centro e a 340 €/mq/anno nell’EUR core. Il canone prime nel Grande EUR risulta pari a 250 €/mq/anno.
Il vacancy rate risulta ancora in leggero aumento e si assesta intorno al 9,70%, mentre si conferma stabile il prime yield al 4,0% netto.
Fonte : Company