Si estenderà su un’area confinante con il Padiglione Italia, a pochi passi dall’incrocio tra il Cardo e il Decumano. È collocato in una posizione strategica lo spazio che lo Stato di Israele si è assicurato per Expo Milano 2015, firmando questa mattina il contratto di partecipazione. A sottoscrivere il documento che definisce l’impegno israeliano per l’Esposizione Universale di Milano il Commissario Generale del Padiglione Elazar Cohen e Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A..
Quello di Israele è il 35simo documento firmato dalla società con i Partecipanti Ufficiali, ad oggi a quota 123.
La cerimonia,è stata preceduta da una tavola rotonda in cui sono stati affrontati i temi legati a ricerca scientifica e innovazione applicate all’agricoltura nelle zone aride, settore in cui Israele rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale. All’incontro hanno partecipato Naor Gilon, Ambasciatore dello Stato di Israele, Gideon Meir, Direttore Generale della Diplomazia Pubblica e Daniel Chamovitz, Direttore del “Manna Center” per le Bioscienze vegetali dell’Università di Tel Aviv. In rappresentanza dell’Italia sono intervenuti Rav Elia E. Richetti, Presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana e Giuseppe Alonzo, Presidente del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura.
Israele, Paese in cui la maggior parte del territorio è arido, è all’avanguardia nel settore dell’agricoltura e nella gestione dell’acqua di scarico, aspetto cruciale nella lotta contro la desertificazione. Nello spazio di 2.370 metri quadri su cui sorgerà il padiglione, darà prova della propria esperienza, fornendo un contributo fondamentale allo sviluppo del tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
L’eccellenza israeliana in questo comparto si basa sull’utilizzo di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate per l’irrigazione e la gestione delle risorse idriche, per la coltivazione nelle zone poco fertili e in serra intensiva, per lo sviluppo di nuove varietà di semi e l’agricoltura biologica ed ecologica.
Attraverso opere di bonifica dei terreni e ambiziosi programmi di irrigazione che hanno reso produttivi territori prima inutilizzabili, il Paese ha ottenuto importanti successi nella lotta alla desertificazione. Un esempio è rappresentato dall’acquedotto Kinneret-Negev: un sistema di condotti, pompe, tunnel e canali lungo 130 km che porta l’acqua dal lago di Tiberiade, nel nord del Paese, fino alle zone aride del sud.
«Siamo convinti che Israele possa contribuire in maniera significativa al tema di Expo Milano 2015 – ha commentato Elazar Cohen, Commissario Generale del Padiglione Israeliano -. Il nostro obiettivo è di presentare ai visitatori gli sforzi globali che Israele ha messo in atto per ‘nutrire il pianeta’ e far conoscere lo spirito unico del nostro Paese in materia di innovazione nonché la sua cultura e tradizione millenaria».
«Le eccezionali competenze di Israele in materia d’innovazione e tecnologia per la coltivazione delle zone aride rappresentano senza dubbio un grande valore aggiunto per lo sviluppo del tema ‘Nutrire il Pianeta. Energia per la vita’ – ha affermato Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. -. La firma di oggi suggella una collaborazione che va nella direzione di un dialogo continuo e proficuo tra tutti gli attori di Expo Milano 2015. I Paesi sono chiamati a condividere le proprie conoscenze ed eccellenze per contribuire a risolvere le più importanti emergenze alimentari e ambientali che affliggono il pianeta».
Fonte: EXPO 2015