Nella mattinata odierna i rappresentanti della filiera delle costruzioni sono tornati in piazza a protestare. La piazza Affari di Milano è stata nuovamente invasa dai “caschetti gialli” che, disposti a vortice, hanno voluto oggi rappresentare quell’inferno di procedure, regolamenti, circolari ed usi che, come un vortice, trascinano in fondo tutto e tutti. Dopo la protesta del 13 febbraio scorso, si è passati oggi alle proposte. 100 sono le segnalazioni che, per quanti vogliono operare nel rispetto delle regole e della legalità, rappresentano un peso troppo spesso insostenibile. 100 vessazioni da cancellare con un colpo di spugna, che per la maggior parte non comporta costi per l’Erario, e 100 proposte per migliorare radicalmente la situazione.
“Ricordo un caso reale, una storia iniziata nel 1972” esordisce l’Arch. Antonio Anzani, nuovo Presidente di Aspesi Milano, “una triste storia che ha attraversato quasi tutta la mia vita e non è ancora terminata. Poiché i piani urbanistici di qualunque livello vengono redatti per indirizzare e sostenere lo sviluppo socio–economico dei territori amministrati, il tempo è un fattore essenziale. Quindi i piani devono avere una durata temporale entro la quale l’amministrazione pro tempore è obbligatoriamente obbligata a realizzarli per il bene comune.” Ha poi concluso Anzani: “il documento di Piano di un PGT, ad esempio, deve avere una validità certa tra i 5 ed i 10 anni e non può essere modificato per nessun motivo con la sopravvenienza di una nuova amministrazione, quasi per un assurdo spoil system urbanistico.”