Una filiera forte, in crescita nonostante l’inflazione e in grado di sostenere il PIL del Paese. È questa la fotografia del settore delle costruzioni emersa dal Rapporto Federcostruzioni, presentato oggi durante l’evento inaugurale di SAIE– la Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, in corso fino al 21 ottobre alla Fiera del Levante di Bari. I numeri del 2022, confrontati con quelli già molto positivi del 2021, parlano chiaro: il comparto delle costruzioni ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento di ben +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto all’impatto decisivo dei bonus fiscali e del PNRR. Degli investimenti previsti dal PNRR, 108 miliardi riguardano proprio il mondo delle costruzioni e, in più, emerge che il 78% della spesa già fatta del PNRR riguarda investimenti in costruzioni. Buone notizie anche sul fronte occupazione: a fine 2022 il numero di addetti era di poco più di 3 milioni di unità, ben 250mila unità in più (+9%) sul 2021. Il tutto con un notevole impatto su tutto il tessuto economico del Paese: negli ultimi due anni, secondo il MEF, oltre la metà della crescita del Pil italiano è attribuibile all’edilizia e alla sua lunga filiera produttiva.
Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno sarà ancora positivo. Per il settore, si stima infatti una crescita del +4%. Tuttavia, sul futuro della filiera ci sono alcune ombre: inflazione, aumento dei costi dell’energia, instabilità geopolitica e il taglio del Superbonus rendono complesso prevedere con certezza l’andamento nel corso del 2024.
Nell’ambito dei lavori pubblici, come rilevato dal monitoraggio ANCE-Infoplus, il 2022 ha visto la pubblicazione di circa 23mila gare per lavori pubblici per un ammontare corrispondente di 72,3 miliardi. Rispetto al 2021, la dinamica della domanda mostra una fortissima accelerazione in termini di importi banditi, posizionandosi ad un livello più che doppio (+123%) rispetto a quanto registrato nel 2021 (32 miliardi). Particolarmente importante per la filiera il capitolo della riqualificazione abitativa. La direttiva europea Casa Green stabilisce che gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e la classe D entro il 2033, per poi toccare il net-zero al 2050. In questo contesto, il Superbonus e gli altri incentivi hanno supportato la capacità di spesa delle famiglie, come conferma il Centro Studi ANCE, che ha stimato al 30 settembre 2023, circa 430.000 interventi di efficientamento energetico. Ora però serve una soluzione sui crediti incagliati, pari a quasi 95 mila interventi a rischio.
Il convegno inaugurale – a cui hanno partecipato tra gli altri Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Domenico De Bartolomeo, Vice Presidente ANCE; Stefano Lacatena, consigliere delegato della Regione Puglia; Antonio Decaro, Sindaco di Bari; Andrea Barocci, Presidente ISI; Gaetano Frulli, Presidente Nuova Fiera del Levante e Ivo Nardella, Presidente di Senaf (la società del Gruppo Editoriale Tecniche Nuove che organizza SAIE) – è stato l’occasione per capire lo stato dell’arte della filiera, con un approfondimento su incentivi, PNRR e riqualificazione sostenibile del patrimonio immobiliare pubblico e privato. SAIE proseguirà alla Fiera del Levante fino al 21 ottobre mettendo al centro tutti i temi principali del sistema delle costruzioni e dell’ambiente costruito: cantiere, efficienza energetica, digitalizzazione, integrazione edificio-impianto, transizione ecologia, nuove esigenze dell’abitare e del costruire, PNRR. Rilevanti i numeri della manifestazione, a partire dai quattro saloni tematici: Progettazione e digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media. Quest’anno SAIE è caratterizzata infatti dalla presenza di 407 aziende in esposizione, 25 iniziative speciali, 123 convegni formativi e dal supporto di 75 associazioni del comparto.
Fonte : SAIE