Le assicurazioni italiane “hanno investimenti per piu’ di 800 miliardi di euro, sono oggettivamente un fattore di sostegno dello sviluppo economico nel nostro Paese”. Cosi’ Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, e direttore generale di Banca d’Italia, ha detto aprendo i lavori del convegno “Le assicurazioni per lo sviluppo del Paese”, che vede la partecipazione tra gli altri del presidente e del dg di Ania, MariaBianca Farina e Mauro Montagnini, e per l’industria immobiliare Assoimmobiliare del consigliere di presidenza Isabella Bruno Tolomei Frigerio e del direttore generale Paolo Crisafi.
Le collaborazioni in corso tra Abi, Ania e Assoimmobiliare sono volte ad alimentare la messa in sicurezza della popolazione, delle citta’ e degli investimenti.
“Il secondo pilastro previdenziale – ha precisato Rossi – gestisce risorse per oltre 110 miliardi di euro e comprende fondi negoziali, fondi aperti, promossi e gestiti da imprese di assicurazione o da altri intermediari finanziari, fondi preesistenti nati prima dell’emanazione dell’attuale normativa.
Alle compagnie assicurative la legge affida in esclusiva i piani individuali pensionistici (pip), terzo pilastro della previdenza. Al momento le compagnie gestiscono 20 miliardi a questo titolo.
Le autorita’ di vigilanza, Covip sui fondi pensione e Ivass sulle compagnie assicurative, sono impegnate – ha aggiunto – nello sforzo collettivo di una strategia nazionale di educazione finanziaria che il parlamento ha recentemente varato su impulso del Governo”. “Per quanto riguarda i disastri naturali – ha sottolineato Rossi – al momento il sistema italiano non prevede alcun ruolo per il settore pubblico.
La chiave della soluzione – ha concluso – sta in un sussidio statale a investimenti obbligatori per tutti in prevenzione, cioe’ in dotazioni antisismiche e antialluvioni.
Il tutto andrebbe naturalmente disciplinato per legge. Strada in parte gia’ intrapresa avendo fissato incentivi fiscali alle ristrutturazioni di messa in sicurezza. Manca ancora un organo tecnico pubblico che censisca il patrimonio immobiliare e ne stabilisca la rischiosita’.
Fonte : AGI , via Assoimmobiliare