Sono 26.900 gli immobili in vendita nell’area metropolitana di Torino, un numero che segna una crescita dell’offerta del 4,3% rispetto allo scorso anno. Secondo il rapporto sul mercato immobiliare di Torino di Immobiliare.it (presentato all’interno di un seminario organizzato da ASPESI), la domanda in città segue il trend nazionale ed è mossa principalmente da un’esigenza di sostituzione. Il 45% delle ricerche immobiliari avviene per cambiare il proprio immobile con uno più adeguato alle proprie esigenze mentre non arriva al 40% la percentuale di chi cerca la sua prima casa.
Contrariamente a quanto avviene nelle due metropoli italiane di Roma e Milano, a Torino la quota di chi cerca case in vendita è ancora maggiore, seppur di poco, rispetto a chi cerca in affitto. Nella città della Mole infatti il 48% sta guardando al mercato per comprare e il 42% è a caccia di una locazione.
E chi vuole acquistare un appartamento migliore rispetto a quello che possiede va identificato come un target più esigente, tanto che una persona su quattro guarda solamente agli immobili di nuova costruzione, che nel complesso non rappresentano più del 10% dell’offerta complessiva. Analizzando l’andamento dei prezzi, scesi a Torino dell’1,6% nell’ultimo anno, si scopre che il nuovo costa mediamente il 21% in più rispetto alla media di mercato. Ma chi vuole acquistare case di nuova costruzione è consapevole della maggiorazione a cui va incontro: il 46% degli utenti si dichiara disposto a spendere fino al 10% in più mentre è pari al 16% la parte di utenti che pagherebbe oltre il 20% in più dei prezzi medi.
Una domanda sempre più esigente si traduce in nuove caratteristiche della casa che assumono priorità rispetto ad altre. A Torino il 72% di chi cerca casa vorrebbe in abbinamento un box auto; seguono nelle preferenze un unico ambiente fra cucina e soggiorno (37%), la presenza della cabina armadio (36%) e un bagno per ogni camera da letto (33%).
Se queste sono le caratteristiche dell’immobile ideale dei torinesi, per lo stabile in cui è collocato l’appartamento dei sogni la prerogativa sembra essere la connessione internet centralizzata, indicata come caratteristica fondamentale dal 37% degli utenti alla ricerca di casa. Il 29% vorrebbe a disposizione un’App per la gestione delle pratiche condominiali (MyCondominio) e il 26% dichiara di apprezzare la TV digitale condivisa.
«I dati di Immobiliare.it evidenziano il ritorno dei prezzi ai valori di 20 anni fa, prima dell’inizio del più lungo boom immobiliare del dopoguerra, sia a livello nazionale che torinese. Esistono quindi tutte le condizioni per la ripartenza a breve del mercato – ha dichiarato Federico Oriana, Presidente ASPESI – Se aggiungiamo a questo che i costi medi delle case in vendita a Torino sono pari alla metà di quelli richiesti a Milano e arrivano da un trend decennale di discesa, si vorrebbe infatti dire a chi pensa di comprare casa: “Se non ora quando?”. Anche il forte interesse per l’affitto sosterrà la domanda ed è per questo che i nostri sviluppatori-costruttori si sono organizzati negli ultimi dieci anni per costruire anche case destinate alla locazione, attraverso il ricorso a strumenti finanziari innovativi».
«Torino sta vivendo un momento positivo per ciò che riguarda la qualità della vita e dei servizi – afferma Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Questa congiuntura è però contrastata da elementi meno virtuosi, come la contrazione del mercato del lavoro e del numero degli abitanti. È per questo che, se da un lato aumentano le compravendite immobiliari, dall’altro non si vede ancora la ripresa dei prezzi. Una delle scommesse per la città è trasformare da rischio a opportunità la sua vicinanza con Milano».
«Il mercato ci sta chiedendo case che rispecchino le nuove esigenze abitative-lavorative. La casa del prossimo futuro dovrà recuperare spazi di relazione semi-pubblici (perché di mediazione tra l’alloggio individuale e lo spazio pubblico urbano) integrandoli con ambienti più contemporanei. Risulta quindi fondamentale la rigenerazione urbana di Torino – ha concluso Marco Crespi, Presidente ASPESI Torino – che dovrà essere guidata dall’innovazione. Innovazione nel definire luoghi di lavoro che possano essere oggetto di interesse per nuovi insediamenti professionali, innovazione nei servizi, mobilità e connettività. Ambienti in cui sia efficiente il rapporto tra il costo del lavoro e la qualità: intesa come qualità culturale, ambientale, professionale, abitativa. Solo così potremo aumentare l’attrattività urbana di Torino e con questa recuperare popolazione».
Fonte : Nota congiunta