di Francesco Tedesco (*)
RE come Reale Estate, questo è ovvio. Ma RE come anche le iniziali di REnovation, REmaking cities e REbuild 2019, la convention annuale diventata ormai punto di riferimento per l’edilizia sostenibile, l’innovazione e la rigenerazione urbana che -giunta alla sua ottava edizione- si è finalmente trasferita a Milano ( negli anni scorsi REBuildsi era sempre svolto a Riva del Garda, ndr).
Quale location migliore infatti per parlare di temi come “deep renovation”, edilizia “off-site”, industrializzazione del processo costruttivo, riduzione dei tempi e dei costi di realizzazione, riduzione degli scarti di lavorazione, aumento dell’efficienza e “circular economy”?
Il tradizionale evento di due giorni in corso in questi giorni -dal 26 al 27 giugno- in via Orobia, ossia proprio nel cuore di una delle zone più fortemente interessate da interventi di riqualificazione, ossia l’area compresa tra via Ripamonti, corso Lodi e l’ex scalo ferroviario di Porta Romana, dove dovrebbe insediarsi il futuro villaggio olimpico in vista di Milano-Cortina 2026.
Un’area insomma che sta sempre più attirando l’attenzione di operatori e investitori pronti a riversare su questi terreni investimenti per diversi miliardi di euro. Sarà questo il nuovo “Garibaldi-Repubblica” dei prossimi dieci anni?
Ai posteri la non tanto ardua sentenza. Di certo il quartiere, che ospita anche università e centri di ricerca, anno dopo anno sta diventando sempre più dinamico, grazie anche alla crescente presenza di incubatori d’impresa e start-up, alla sede di Fondazione Prada, oltre hotel e nuovi spazi per la ristorazione.
«Abbiamo scelto di trasferirci a Milano perché Milano è il vero cuore del Reale Estate e dell’economia in Italia: è qui che l’innovazione si concretizza con casi di eccellenza anche internazionale e dove si declina uno sviluppo attento ai temi sociali e ambientali» ha detto Thomas Miorin, Presidente di REbuild nel corso della cerimonia di pre-opening dell’ottava edizione. «In quanto a rivitalizzazione e rigenerazione urbana Milano è un esempio per tutte le altre città italiane, un laboratorio dove il cambiamento è capace di coniugare la crescita con la sostenibilità e l’inclusione sociale» ha continuato Miorin. «REbuild ha l’obiettivo di parlare non solo di rinnovamento edilizio, ma anche di rinnovamento sociale e culturale, dando spazio a iniziative di riqualificazione che si distinguono per il ruolo attivo dei cittadini, che dal basso contribuiscono a ridisegnare gli spazi in cui vivono, dando linfa vitale alle operazioni di sviluppo promosse dai big del settore».
Coinvolte alla cerimonia di pre-opening sia società esperte in progetti di “rigenerazione sociale” (Filippo Addarii, Fondatore e AD di Plus Value; Cristina Chiavarino, Direttore Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo; Annibale D’Elia, Direttore Innovazione economica e sostegno all’impresa del Comune di Milano), sia grandi investitori e sviluppatori del calibro di Landlease . E Covivio : la Società guidata in Italia da Alexei Dal Pastro ha presentato alcune prime informazioni su “Vitae”, il progetto di riqualificazione urbana che vedrà la luce nel sito di Via Serio (nelle immediate vicinanze di Symbiosis, ndr) con cui si è aggiudicata il concorso “Reinventing Cities”, prestigioso bando internazionale per la rigenerazione urbana e ambientale.
La cosa più interessante dell’incontro è stata proprio scoprire qualcosa di questo nuovo tassello che andrà a rivitalizzare il “cantiere aperto” attorno a via Ripamonti. La cerimonia di pre-opening di REbuild è stata utile anche per esplorare il quartiere con ben due visite guidate: una al primo lotto del business district “Symbiosis” di Covivio, e una ad un condominio di 140 appartamenti in via Benaco che, grazie ai finanziamenti stanziati dal Comune di Milano attraverso il Bando europeo “Sharing Cities”, ha effettuato un intervento di “deep renovation” che permetterà di abbattere i consumi energetici del 60%. Complessivamente sono venti i condomini che hanno già partecipato a “Sharing Cities” in tutta Milano, e ora si aprirà la seconda fase del Bando che vedrà coinvolti altri 200 condomini.
«Iniziative come REbuild permettono di porre al centro delle azioni e delle scelte politiche dell’Amministrazione il tema della rigenerazione» ha commentato Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio del Comune di Milano. «Siamo convinti che solo ridando valore al patrimonio immobiliare, produttivo e artigianale già esistente a Milano si possa generare uno sviluppo sostenibile ed equo, proprio a partire dei quartieri più periferici della città».
Sviluppo sostenibile ed equo è quello a cui guarda Covivio con i suoi progetti di rigenerazione urbana a Milano: oltre a Symbiosis -di cui tutto si sa- anche “Vitae” e “The Sign”.
Il progetto “Vitae” intende realizzare un edificio a destinazione d’uso mista di 10.500 metri quadrati che ospiterà uffici (4.000 metri quadrati), laboratori per la ricerca (4.000 metri quadrati, tra cui anche una foresteria dedicata alla ricerca molecolare e oncologica di IFOM), spazi retail di tipo innovativo e spazi per eventi pubblici, il tutto in un ambiente estremamente innovativo, tecnologicamente avanzato e all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità: l’involucro dell’edificio potrà infatti adattarsi all’esposizione solare, garantendo l’ombreggiatura e l’illuminazione più corrette a seconda dell’esposizione. Inoltre, i piani più alti saranno realizzati in legno, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico. Sul tetto sarà presente un’area verde di 5.000 metri quadrati a cui sarà possibile accedere attraverso una passeggiata aperta al pubblico, una promenade in prato (coperta da una pergola di vite) di oltre 150 metri accessibile direttamente dal livello stradale. Al piano terra la struttura ospiterà “Horto”, un progetto di ristorazione sostenibile con cucina a chilometro zero e serra idroponica.
Il progetto ha in essere accordi di preletting con i partner IFOM e CIR Food. La consegna, per un investimento di circa € 40 milioni, è prevista nel 2022.
«Vitae è forse il progetto più evoluto a cui stiamo lavorando, che coniuga in un contesto industriale le esigenze di utilizzo dei conduttori con spazi verdi aperti alla vita della città» ha commentato Alexei Dal Pastro. «Intendiamo sviluppare la nostra attività in tre segmenti principali: uffici, hotel e residenziale, focalizzando la nostra strategia di sviluppo sulla sostenibilità: sia attraverso l’ammodernamento costante del portafoglio gestito, sia attraverso la realizzazione di nuovi edifici “smart” sempre più accessibili e sostenibili». Attualmente il 100% dei nuovi progetti di sviluppo per uffici di Covivio è costituito da edifici sostenibili, mentre il 54% degli uffici esistenti in Italia hanno già raggiunto almeno un rating di sostenibilità.
“The Sign” sarà invece un nuovo “business district” che sorgerà nella zona sud ovest di Milano, nelle immediate vicinanze dello IULM. Quattro edifici per uffici per una superficie totale di 40mila metri quadrati saranno realizzati attorno a una piazza centrale e a una grande area verde.
Covivio è una delle principali società immobiliari in Europa, quotata all’Euronext di Parigi e Borsa Italiana ,con circa 23 miliardi di euro di patrimonio gestito e 6 miliardi di progetti in fase di sviluppo; conta a oggi circa 920 professionisti in Europa ripartiti tra Milano, Parigi e Berlino.
(*) Francesco Tedesco, collaboratore di www.internews.biz e di ECONOMIA IMMOBILIARE, è ingegnere ambientale esperto in energie rinnovabili e giornalista pubblicista.