Appuntamento a novembre 2022: questa è la data annunciata oggi da OpenZone, il campus scientifico alle porte di Milano dedicato alle Salute creato dal Gruppo Zambon, per l’inaugurazione delle sue due nuove torri in fase di costruzione e che concluderanno ufficialmente il piano di sviluppo da 69 milioni di euro avviato nel 2018. Tra meno di 12 mesi, quindi, OpenZone raggiungerà una superficie di 37mila metri quadrati con la possibilità di ospitare fino a 1.200 persone.
“Stiamo lavorando per poter dare il prima possibile al territorio e all’ecosistema nazionale delle Scienze della Vita un campus con ulteriori spazi per imprese innovative di qualità, che si ritrovino in una realtà tecnologica e sostenibile che rispecchia la nostra passione per il futuro – ha dichiarato Elena Zambon, Presidente di Zambon e ideatrice di OpenZone – Un futuro ricco di opportunità e responsabilità che vogliamo condividere con tutte le imprese che hanno scelto o sceglieranno di alimentare la comunità di OpenZone fatta di scienziati, ricercatori e imprenditori, che ha come obiettivo quello di migliorare la vita dei pazienti”.
Il progetto delle torri di OpenZone
Sette piani per un’altezza di 45 m la prima, cinque piani per 33 m la seconda e quattro piani sottostanti per parcheggi e locali tecnici: le nuove torri in costruzione ospiteranno laboratori di ricerca tecnologicamente avanzati e spazi dedicati a iniziative imprenditoriali per startup e soluzioni innovative nel campo della salute che si andranno ad aggiungere alle strutture già esistenti. Il progetto, che ambisce a target tecnologici e di sostenibilità elevati e persegue obiettivi di efficienza energetica, è stato realizzato seguendo la metodologia BIM (Building Information Modeling) che garantisce un’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione della costruzione. I valori di sostenibilità ambientale del progetto sono supportati da una strategia complessiva che include sia determinate scelte nell’organizzazione funzionale degli spazi, sia sistemi passivi e tecnologie attive che garantiscono le massime prestazioni in termini di criteri stabiliti nel sistema di rating LEED.
Il piano di sviluppo di OpenZone
Avviato nel 2018 con l’obiettivo di ingrandire e potenziare il campus, che oggi conta 34 aziende al suo interno tra le quali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate riconosciute a livello internazionale, il piano di sviluppo è un’importante tappa nel percorso di crescita del campus creato da Zambon e concepito con l’obiettivo di creare ponti tra mondi, linguaggi e competenze diverse, ovvero un luogo di scambio di conoscenze fondato sull’open innovation, generando valore nel settore della salute e delle scienze della vita.
La prima tappa di questo percorso di crescita è stata Z-LIFE, la casa di Zambon inaugurata nel 2019; solo dodici mesi dopo ha preso il via una la nuova centrale tecnologica, un investimento “green” da 8 milioni di euro per regolare i fabbisogni energetici di OpenZone; nel 2022, infine, oltre alle due torri, saranno avviati un sistema di mobilità sostenibile e nuove soluzioni a kilometro zero per il food & beverage.
OpenZone oggi
Nel frattempo, il campus, i suoi 16.500 mq di uffici e 10.500 mq di laboratori, continuano a crescere e a rafforzare le basi di un presente innovativo e connesso. Recentemente, infatti, grazie all’iniziativa di CloudTel, una delle 34 imprese del campus, OpenZone si è dotato di IP-LOOP, un’infrastruttura ottica ad anello con collegamenti multipli al MIX (Milan Internet Exchange), che garantisce una connessione di qualità e la massima continuità di business per tutte le imprese che operano nel parco scientifico alle porte di Milano.
Fonte : OpenZone