Ritratto di Ada Lucia De Cesaris, Vicesindaco di Milano , e Assessore all’ Urbanistica, all’ Edilizia Privata e all’ Agricoltura del Comune di Milano
Intervista esclusiva
di Paola G. Lunghini
Quando calò con furia talebana ( non temo di usare l’ espressione, la adopera spesso anche lei, ndr) sulla poltrona di Assessore all’ Urbanistica del Comune di Milano – Giunta Pisapia, ergo maggio 2011 – la real estate community milanese subì un autentico choc. Abituati agli incontri con i suoi predecessori ingegneri ( da ultimo Carlo Masseroli e prima ancora Gianni Verga) , personalmente non la conoscevano in tantissimi. E , coloro, l’ avevano avuta non a fianco ma quasi sempre di fronte ! Un avvocato amministrativista, esperta in diritto del lavoro. Una “ ricorsista” !
Partì un tam tam tribale : è “ tremenda”.
Le sue prime dichiarazioni pubbliche , sia chiaro, rafforzarono il messaggio : avrebbe da par suo e ove possibile demolito , ribaltato e corretto tutte le scelte urbanistiche delle precedenti amministrazioni. Cominciò da subito. Continua ancora adesso.
Per ovvi motivi professionali io cominciai a seguirla ovunque o quasi ella pubblicamente andasse : la community non poteva non invitarla a quanti più possibili eventi , anche se sapeva benissimo che talebana era, e come tale parlava.
Dopo un po’, però, qualcuno cominciò a cambiare idea. Era molto, molto preparata, conosceva bene il suo lavoro. Ci stava dedicando l’ anima. Ed era coerente , dote rara. Inflessibile, ma è giusto.
Agli eventi immobiliari incominciarono a invitarla non “spesso”, ma “sempre”. E lei arrivava quasi sempre più che puntuale, e ascoltava attentamente prima di parlare. (E va detto che sa parlare molto, molto bene, ndr).
Coloro che se la trovavano di fronte, nel suo assessorato, continuavano a dire che era “ tremenda”.
Intanto lei assumeva, oltre alla delega all’ Urbanistica, all’ Edilizia privata e all’ Agricoltura, anche il ruolo di Vicesindaco.
Ormai era un personaggio e coloro che se la trovavano di fronte , nel suo assessorato , al suo caratteraccio cominciavano ad abituarcisi.
Un caratteraccio “dichiarato” : qualcuno intanto cominciava però a trovarla persino simpatica.
Io non entravo nel merito delle sue scelte “ politiche “ e tecniche : non è il mio lavoro. Ma a me questa donna, man mano che la seguivo, piaceva sempre più : apprezzavo la sua preparazione professionale , la sua inflessibilità , la sua coerenza , la sua discrezione. E anche le sue sfuriate ( ne ha fatte tante, ndr).
Apprezzavo anche il suo stile di donna “ pubblica” ( semplicemente ma sempre impeccabilmente abbigliata , colori “ boscosi” che molto le donano. Mitico il caschetto di capelli , grigi ) .
E finalmente, dopo tanto tempo, eccoci qui insieme per il colloquio “one –to- one” che le avevo chiesto e che volentieri mi concedeva , alle ore 13.00 di un giorno di fine febbraio , nel suo bell’ ufficio di Vicesindaco a Palazzo Marino.
Il MIPIM è alle porte, lei ci sarà per la prima volta, ma sa benissimo che io al Salone invece ci sono da sempre. Il MIPIM sarà perciò argomento centrale della lunga intervista: in cui l’ intervistata spesso sarò io, che risponderò a numerose domande di carattere eminentemente molto “ pratico” .
Ma la Deputy Mayor sa anche benissimo che a me piace fare i “ritratti , e risponde senza esitazione, e anche sorridente , a molte domande personali.
Voilà dunque il ritratto / intervista di Ada Lucia.
Osservo il suo viso, che è liscio e totalmente privo di make up. L’ ormai famoso e impeccabile caschetto di capelli ( grigi) oscilla un po’ mentre lei parla, e assapora a piccoli sorsi una tazza di tè che sarà tutto il suo pranzo.
Non è un bella donna , è molto di più : è una donna bella che sa di esserlo, e che ci tiene.
Nata nel 1959 a Milano, la piccolissima Ada Lucia viene trasferita a Roma per motivi di famiglia, e ci rimane oltre vent’ anni. Si diploma con il massimo dei voti , e si laurea in giurisprudenza con la lode: in diritto del lavoro. Ma il suo mentore è il famoso professor Sabino Cassese, e così da subito inizia a lavorare con lui, alla Terza Cattedra di Diritto Amministrativo della Università La Sapienza: sono anni intensi ( «sono sempre stata una che a Milano chiamano “ secchiona”» ) , che si realizza da allora in avanti in una quantità sterminata di pubblicazioni sui temi della governabilità energetica, della tutela ambientale, e della sicurezza del lavoro.
Nel 1987 , il ritorno a Milano , dovuto a motivi di cuore, e dove inizia l’ attività professionale. Di avvocato.
Il suo primo legame – oltre al rientro nella città che ama appassionatamente, è milanese “ sino al midollo” – ha prodotto due figli : che ora hanno 30 e 29 anni. Laureati entrambi , vivono entrambi a Parigi : ma è una combinazione . Brillano gli occhi di mamma mentre mi racconta che la primogenita ha già intrapreso la carriera universitaria, e che il maschio lavora per una importante società di consulenza, che spesso gli affida incarichi all’ estero. «E’appena tornato dall’ Africa, dove ha trascorso sei mesi ». Brillano gli occhi anche quando parla del “ piccolo” ( nato dal secondo matrimonio) : che ha 18 anni , che vive con lei e che, dopo la maturità, vuole studiare lettere classiche.
Come vivono, questi figli, l’ esperienza di una mamma Vicesindaco di Milano? «Sono contenti, perché vedono che io sono molto contenta di fare ciò che faccio. Ma quando stiamo insieme, io sono la madre, non il Vicesindaco o l’ Assessore ».
La popolarità però, ormai, è assoluta, e non solo su scala milanese. «Certo, è bellissimo, essere riconosciuti ovunque si vada». Ad Ada Lucia, però, la notorietà a H 24 anche “ pesa” : lei si sente sempre e soprattutto una giurista, una persona che sta – durante i week end – volentieri a casa , a leggere e studiare , e a rispondere ( per quanto possibile personalmente ) alla enorme quantità di corrispondenza che i cittadini milanesi le inviano. «Ancora oggi sono un po’ intimorita ogni qualvolta devo stare , a un evento, in prima fila . A un Tavolo di Relatori no, lì sono a mio agio : è il mio ruolo, e cerco di svolgerlo al meglio che posso ».
Ho compreso tutto: non si è ancora scrollata di dosso una certa dose di simpatica timidezza…
Vorrei vedere voi a fare il suo lavoro !
Di impegni, Ada Lucia se ne è presi tanti. «Quella che sto vivendo è una esperienza straordinaria , che ha momenti meravigliosi e altri di grande durezza e fatica» . Ma lei ne era assolutamente consapevole, quando accettò il molteplice ruolo. E ci dà sotto. E’ un lavoro totalizzante ( ovviamente, chiuse subito lo Studio di avvocato, ovvio sarebbe stato il conflitto di interesse) che non prevede quasi più la vita privata . Per fortuna suo marito , anche lui avvocato, ma « in un altro settore», la aiuta molto nella gestione di questa parvenza di vita domestica.
Ci sono anche risvolti sociali, nel fare questo lavoro: e lì riaffiora la riservatezza della studiosa che ama stare a casa alla sera. «Mio marito, invece, a questi impegni si diverte molto ad accompagnarmi».
Una annotazione molto particolare : in quasi una ora e mezza di colloquio , Ada Lucia non ha mai pronunciato la parola “ vacanza” .
E’ felice di occuparsi di agricoltura: iniziò a lavorarci con il PGT , il territorio è una “cosa sola”. « E’ molto interessante occuparsi della terra, in questa nostra città terziaria l’ economia dell’ agricoltura è fondamentale : è stimolante far convivere le due realtà, ed è bello ascoltare le istanze degli agricoltori,e risolvere insieme i loro problemi . E’ presidio, recupero di grandi valori ». Tra i molteplici incarichi di Ada Lucia, questo assessorato le ha dato grandissime soddisfazioni e anche «tanti meno problemi delle altre deleghe». Con gli agricoltori milanesi c’è davvero, sottolinea, un ottimo rapporto .
Le deleghe: è un gioco di squadra ormai . «Ci vuole sintonia , è piacevole. Io ho sempre lavorato tanto : lavorare insieme, condividere, mettere le comuni conoscenze a supporto : questo è davvero importante. Quante volte i miei collaboratori mi dicono : “tu cosa ne dici, tu che sei avvocato” …».
E così Ada Lucia : multitasking .
Parliamo del MIPIM. E’ eccitata all’ idea di rappresentare Milano ( e non solo, anche EXPO 2015 ) al prossimo Salone di Cannes , e mi racconta in dettaglio la sua Agenda della tiratissima due giorni. Le prometto la massima collaborazione nel coinvolgere quanti più operatori internazionali possibile agli incontri cui ella parteciperà . Sorride grata in anticipo, e mi snocciola i temi di cui parlerà : oltre al Masterplan delle aree post Expo 2015 ( su cui la società Arexpo punta a Cannes tutte le sue carte, ndr ) ci sono le aree Bovisa ( completamento del Campus del Politecnico ) , Porto di Mare ( una “ ricucitura importante” della città), e la riqualificazione dell’ area dell’ Ortomercato. Gli ex scali ferroviari e le caserme. E poi c’è il Palazzo delle Poste, in piazza Cordusio …
L’ incontro è giunto al termine, e ci i troviamo d’ accordo su una questione linguistica : Ada Lucia , a Cannes, non parlerà di “ riqualificazione” ma di “ rigenerazione”. «Ha ragione lei, dottoressa, è una parola molto più giusta».