Anche gli operatori italiani del Real Estate manifestano alcuni segnali di ottimismo per il 2014, secondo la terza edizione della survey di EY Trend Indicator Real Estate Assets Investment Europe condotta in 15 Paesi Europei (500 il totale degli intervistati, di cui 37 in Italia), oltre il 60% degli intervistati, infatti, ha considerato il nostro mercato attrattivo quale meta di investimento.
“In realtà il 2013 ha visto alcune tendenze interessanti prendere forma e sostanza e il volume degli investimenti registrato nel nostro paese ha visto una crescita di circa il 40% rispetto al 2012, portandosi vicino a Euro 4 Miliardi, ancora però lontano dai volumi registrati nel 2006 e 2007”, commenta Marco Daviddi, Executive Director del Transaction Real Estate di EY e Mediterranean Real Estate Leader per il Transaction Advisory Services. “Questa crescita è stato l’effetto di un ritorno sul mercato italiano di molti operatori internazionali, attirati da un processo di revisione dei prezzi che, nel corso del secondo semestre 2013, ha riguardato più o meno tutti i settori e tutte le località”.
Analizzando più in dettaglio i risultati della survey emerge che circa il 65% degli intervistati si aspetta una crescita di disponibilità di prodotto sul mercato (erano solo il 45% nel 2013) e il 70% prevede un aumento del volume delle transazioni (30% nel 2013). “Processi di ristrutturazione aziendale e di debito, liquidazione di fondi immobiliari in crisi di liquidità o in scadenza e un ruolo più attivo da parte delle Banche nella gestione dei crediti problematici, specie nel settore leasing, stanno determinando un forte incremento delle opportunità a disposizione per gli investitori; ma questo non può che avere un effetto sui prezzi, con una consistente tendenza al rialzo dei rendimenti che si è manifestata nel corso del 2013 e che continuerà nel 2014”, aggiunge Marco Daviddi.
Permangono comunque alcuni ostacoli a una piena ripresa del mercato, specie per una percezione di scarsa disponibilità di debito per le operazioni immobiliari: il 68% degli intervistati ritiene che l’elevato livello di equity richiesto per completare le operazioni rappresenti uno dei principali ostacoli alla ripresa delle transazioni, anche se circa il 60% si aspetta tassi di interesse in diminuzione nel prossimo anno. Per questo sono viste con favore le possibilità di ricorrere a strumenti alternativi di finanziamento, quali i fondi mezzanino e di attingere all’operato di nuovi player, quali i Fondi di Debito e le Compagnie di Assicurazioni, replicando tendenze già consolidate in mercati europei più maturi.
Prezzi attesi al ribasso in praticamente tutti i segmenti, ad eccezione del residenziale di pregio. “Ci sono comunque dei segnali positivi, specie per quanto riguarda una certa crescita di attenzione verso mercati diversi rispetto a Milano e Roma, ad esempio Torino e Bologna”, aggiunge Marco Daviddi.
Oltre l’80% dei partecipanti alla survey ritiene che nel corso del 2014 gli investitori internazionali saranno acquirenti attivi, nel nostro paese. “Il 2013 ha confermato le tendenze che avevamo evidenziato nel corso della nostra precedente analisi, con una domanda che si è andata a concentrare su asset prime, in location ottimali e con alte prospettive di ritorno. Per il 2014 ci aspettiamo un ripresa di investimento anche in contesti diversi, a partire dai portafogli immobiliari in mano alle Banche” commenta Andrea Guerzoni, Med Managing Partner del Transaction Advisory Services.
Sul fronte nazionale, permangono grandi attese nei confronti di Compagni di Assicurazione, Enti Previdenziali e Fondi Pensione, che oltre l’80% degli intervistati vede come protagonisti del mercato anche nel 2014. “Anche nel 2013 tali soggetti hanno confermato l’interesse per il settore real estate, o investendo direttamente o mettendo le basi per una consistenze attività nel 2014, come alcuni Enti Previdenziali, quali Cassa Forense e Cassa Commercialisti, che hanno sostanzialmente completato il processo di selezione di SGR per la gestione dei loro fondi di investimento immobiliare”, aggiunge Marco Daviddi.
Per quanto concerne l’attività di M&A, solo il 48% degli intervistati ritiene che nel 2014 assisteremo ad un consolidamento nel settore immobiliare, mentre solo il 44% ritiene che le attuali condizioni di mercato rendano attrattive e perseguibili ipotesi di IPOs. Mercato dei CMBS ancora fermo, con il 75% degli intervistati che ritiene che si potrà assistere ad una ripresa delle attività nel 2014.
“Mentre in altri settori abbiamo assistito in Italia ad una ripresa dell’attività di capital markets, con quotazioni rilevanti e ripresa delle transazioni, il settore immobiliare ha ancora della strada da fare per tornare ad attirare la fiducia degli investitori retail”, aggiunge Andrea Guerzoni.
L’evoluzione digitale, infine, non è vista come un rischio dagli operatori immobiliari; solo l’11% degli intervistati ritiene che ciò possa determinare una riduzione di spazi di lavoro nel settore uffici, percentuale che sale al 16% nel settore retail e al 22% in quello industriale. Per contro, però, oltre il 50% degli intervistati ritiene che l’E-Commerce possa progressivamente sostituire il negozio “tradizionale” nelle location periferiche e secondarie.
EY è leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory.
EY indica l’organizzazione globale e può riferirsi a una o più “Member Firm” di Ernst & Young Global Limited, ciascuna delle quali è un’entità legale autonoma. Ernst & Young Global Limited, una “Private Company Limited by Guarantee” di diritto inglese, non presta servizi ai clienti.
Fonte : Company