JLL ha presentato il 18 giugno a Milano la ricerca “Exploring Italy Office Occupier Trends“. Lo studio ha coinvolto i responsabili CRE di primarie società nazionali e multinazionali con headquarter italiano basato a Milano e, nella maggior parte dei casi, con una seconda sede a Roma.
La ricerca rivela un panorama in evoluzione, caratterizzato dalla trasformazione dei modelli di lavoro e dalla crescente integrazione di sostenibilità e tecnologia nelle decisioni immobiliari, in cui le aziende stanno ripensando la propria strategia di portafoglio in un’ottica di ottimizzazione dei costi, qualità e centralità degli asset.
I driver della domanda
Come confermato dall’andamento del take-up di Milano e Roma, la domanda di spazi a uso ufficio si mantiene dinamica. Questa tendenza si riflette anche nel dato emerso dalla survey per cui un’azienda su due sta valutando di trasferirsi in una nuova sede entro i prossimi due anni, con l’obiettivo di stabilirsi in aree più centrali e collegate, puntando su immobili più sostenibili e che permettano di contenere i costi operativi.
A livello dimensionale, nei prossimi tre anni, il 30% delle società intervistate cercherà uffici con superfici maggiori, mentre circa il 40% punterà a spazi più piccoli, in edifici ESG compliant situati in zone centrali e/o aree ben collegate, una tipologia di prodotto di cui mercati come Milano e Roma hanno una disponibilità significativamente scarsa rispetto alla domanda. La restante quota non prevede modifiche in termini dimensionali o non ha ancora una strategia definita.
L’ottimizzazione dei costi e il ripensamento degli investimenti saranno tra le principali sfide per la maggior parte degli Occupier, ma la riduzione degli spazi non risulta essere la prima risposta a queste esigenze, quanto più parte di una strategia più ampia, legata a temi organizzativi, obiettivi ESG e posizionamento.
Centralità dell’ufficio e modello ibrido
Il modello ibrido spicca come predominante tra le aziende intervistate, in quanto punto di integrazione tra lavoro in presenza e da remoto.
Oltre il 60% dei dipendenti delle aziende intervistate segue questo modello di lavoro, in prevalenza con la possibilità di organizzare in modo flessibile la propria presenza in ufficio.
La quota rimanente si suddivide equamente tra una modalità di lavoro esclusivamente in presenza e un approccio full-remote.
L’ufficio fisico resta essenziale per la collaborazione e per garantire un’ottimale gestione e sviluppo delle risorse, oltre a facilitare la diffusione della cultura aziendale. Il 74% delle società incoraggia i propri dipendenti a recarsi regolarmente in sede e più della metà dichiara un utilizzo dei propri spazi di oltre il 60%, con valori significativamente più alti rispetto alla media globale.
Le aziende intervistate stanno adottando soluzioni di desk sharing (55%) e spazi condivisi a supporto delle attività in ufficio. Le società che dichiarano di aver rivisto integralmente i propri spazi per supportare le nuove modalità di lavoro sono circa la metà: si conferma la necessità di ripensare e riprogettare gli uffici, a supporto di un miglioramento le perfomance complessive.
ESG e Tecnologia contribuiranno alla trasformazione dei portafogli immobiliari
Oggi, le aziende riconoscono sempre di più l’importanza di integrare i principi ESG nelle proprie strategie, tanto che, tra i vari piani d’azione, la riduzione del consumo energetico viene considerata una delle priorità nel rispondere all’incertezza dell’attuale scenario economico per il 42% delle aziende intervistate.
Per raggiungere obiettivi legati alla riduzione dell’impatto ambientale, il 55% delle società dichiara di voler investire in soluzioni tecnologiche, a conferma del binomio sostenibilità e innovazione in cui la tecnologia svolge un ruolo chiave, ottimizzando la gestione delle proprietà e migliorando l’efficienza degli edifici, offrendo ad esempio l’opportunità di monitoraggio in tempo reale e di manutenzione predittiva.
Circa il 70% delle aziende intervistate considera la tecnologia adattiva come uno dei mezzi più efficaci per ottimizzare i costi e migliorare l’esperienza dei dipendenti quando lavorano da remoto.
“In linea con l’andamento del take-up a Milano e Roma, i risultati dello studio confermano la centralità dell’ufficio nei modelli ibridi. L’adozione di questi modelli non sta, infatti, comportando una significativa riduzione delle superfici, quanto più la necessità di occupare spazi che rispondano alle nuove esigenze dei lavoratori e alla strategia aziendale, ad esempio in termini di obiettivi ESG” commenta Luca Villani, Head of Occupiers Services & Work Dynamics di JLL Italia. “Oggi, le aziende investono sempre di più in soluzioni tecnologiche e sostenibili e cercano uffici che consentano di massimizzare l’utilizzo degli spazi e di ottenere un’ottimizzazione dei costi”.
“Rispetto ad altri contesti del panorama internazionale, in Italia la domanda si mantiene piuttosto dinamica, sostenuta da un importante tasso di rientro in ufficio e di utilizzo degli spazi” commenta Stefania Campagna, Head of Markets di JLL Italia. “Gli Occupier cercano uffici di alta qualità, in location connesse e servite, ma l’offerta limitata in città quali Milano e Roma rappresenta una sfida importante, in cui i progetti di rigenerazione e sviluppo urbano svolgeranno un ruolo fondamentale nel ridefinire il tessuto immobiliare”.
Fonte : JLL