Nell’ultimo emerge che, sebbene a livello globale il numero delle aperture dei negozi di lusso abbia subito un rallentamento nel corso del 2023 (-13% su base annua), diverse aree mostrano una controtendenza dovuta alla propensione dei brand a diversificare a livello geografico la loro strategia puntando su città retail-oriented.
L’attività nella regione Asia-Pacifico ha registrato un aumento del 31% delle aperture rispetto all’anno precedente, pari al 17% del totale delle aperture a livello globale. La Cina continua a dominare le nuove aperture di brand del lusso con uno share del 41%. Tuttavia, la fiducia da parte dei brand nel mercato è diminuita come conseguenza alla mancanza di risposta dei consumatori ad esso; questo, insieme alla riduzione della disponibilità di spazi sul mercato, ha comportato un rallentamento della crescita del numero di nuovi negozi (-12% su base annua), seppur a confronto con un 2022 di forte espansione. Tokyo e Singapore hanno contribuito a quasi la metà (40%) delle nuove aperture nella più ampia regione Asia-Pacifico, in parte aiutati dal miglioramento della spesa turistica, dall’indebolimento dello Yen nel caso di Tokyo e dall’allentamento delle restrizioni sui visti per i turisti della Cina continentale.
Anche il Nord America ha registrato una crescita con New York che si posiziona al primo posto (12%) con un numero di nuove aperture raddoppiato rispetto al 2022. Al secondo posto troviamo Los Angeles; si registra un aumento dell’attività in molte città ricche e in destinazioni turistiche come Atlanta, Dallas, Chicago e Aspen.
L’Europa ha assistito a un rallentamento delle aperture (-17% su base annua), ma questo riflette una disponibilità limitata di spazi nelle principali vie del lusso del continente a seguito dell’aumento di aperture (83%) nel 2022, piuttosto che una riduzione dell’appetito dei brand.
Milano si conferma capitale del lusso a livello globale. Via Montenapoleone ha mantenuto la sua posizione come location high street più cara d’Europa con canoni al metro quadrato per anno pari a €15.000, seguiti da €12.200 di Bond Street a Londra e superiori a €7.400 di Champs Elysées a Parigi, location ibrida tra lusso e mass market. Per i prossimi mesi ci si aspetta una crescita dei canoni in piazze come Bond Street a Londra e Madison Avenue a New York, ma con un tasso relativamente contenuto e non tale da scalzare Hong Kong e Milano dalle loro attuali posizioni.
Il Report di Savills ha inoltre esaminato le dimensioni future dei mercati in relazione alla presenza dei marchi del lusso e identificato le città attualmente poco rappresentate. Mentre Tokyo, Seul, New York, Parigi e Londra hanno, senza sorprese, la maggiore presenza di brand, ci sono località più “acerbe” che sembrano essere relativamente meno rappresentate. Nonostante le sfide a breve termine che il mercato del lusso deve affrontare in Cina, in base alle dimensioni e alla crescente ricchezza, alcune delle sue più grandi città presentano margini di crescita interessanti, come Shenzhen, Hangzhou e Wuhan, che sono attualmente meno servite rispetto a Shanghai e Pechino. Poiché il costo del lavoro in queste località è inferiore, il ritorno sull’investimento dei marchi del lusso è potenzialmente più rapido. Altri mercati che si sono distinti -in termini di dimensioni, ricchezza crescente e relativa sottorappresentazione rispetto a mercati simili – includono Mumbai, Delhi, Giacarta, Bangkok e Dubai, con l’attrattiva di quest’ultima ulteriormente rafforzata dalla crescita del turismo internazionale.
Fonte : Company