La mascotte che Disney Italia ha creato per Expo 2015 racchiude i temi fondanti della manifestazione proponendoli in una chiave positiva, originale, empatica e soprattutto ricca di story-telling (l’arte della narrazione).
L’idea si basa sulla creazione di una Famiglia di Frutti, ognuno con caratteristiche e personalità diverse, che agiscono come veri e propri personaggi ma che una volta riuniti danno origine al ”volto” dell’Expo rappresentato da una figura sorridente di richiamo arcimboldesco interpretata in chiave cartoon. La Famiglia di Frutti riunita in un Volto Unico rappresenta quindi l’ideale sinergia tra i Paesi del mondo chiamati, anche attraverso Expo 2015, a rispondere con energia e positività alle sfide del nostro pianeta sull’alimentazione presentandosi come una vera famiglia, unica, simpatica e dinamica.
L’originalità della proposta sta nell’idea che la Mascotte può “scomporsi” in singoli frutti-personaggi e proporre al pubblico gags e storie che partono dalle loro origini e peculiarità. Vedremo quindi i Frutti interagire fra loro con humor, intelligenza e un pizzico di imprevedibilità ma in totale sintonia con i temi dell’Expo.
I frutti-personaggi che compongono attualmente la Mascotte sono:
Banana, Melagrana, Anguria, Mela, Mango, Arancia, Pera, Fico, Rapanello, Mais blu e Aglio (un outsider perché un simpatico intruso non può mancare ! )
Perché il Frutto? Perché porta con sé l’importante valore simbolico e metaforico che gli è universalmente riconosciuto: Energia e Generosità, Risultato (frutto del lavoro, dell’ impegno, della collaborazione, dell’amicizia), Diversità e Universalità, Nutrimento, Fecondità, Condivisione. Inoltre il frutto è un cibo che unisce tutte le culture, è presente nelle fiabe di tutti i popoli o nei dipinti dei maestri per il suo valore simbolico. Compare sulla tavola di tutti i ceti sociali, è semplice e può essere condiviso tra bambini quando si dividono un’arancia o salgono su un albero in quella che resta la più bella delle avventure.
Fonte : Nota di Stampa di EXPO 2015
Nota di Paola G. Lunghini : al di là delle “ giustificazioni” del concept, io la mascotte la trovo “ semplicemente“ orrida