Engel & Völkers, Gruppo leader nel settore dell’immobiliare del pregio, ha inaugurato oggi il nuovo Market Center a Palazzo De’ Toschi a Bologna, una sede prestigiosa per la quale il Gruppo recluterà entro due anni un centinaio di agenti immobiliari.
“L’apertura della nuova sede di proprietà ‘Market Center Bologna’ rientra nell’obiettivo dell’azienda di rafforzare la propria presenza in Italia, puntando su città particolarmente strategiche dove investire”, ha dichiarato Tomaso Aguzzi, Ceo di Engel & Völkers Italia. “Il progetto su Bologna rappresenta lo sviluppo di un nuovo posizionamento di mercato che unirà diversi Market Center in aree metropolitane e una rete di franchising sempre più estesa e forte. Attualmente, contiamo oltre 1.000 collaboratori e più di 85 shop operativi. Bologna si conferma come città ad alto potenziale per il nostro settore e il nostro brand, con svariate zone di interesse ancora da presidiare e un mercato con caratteristiche di forte attrattività anche per la clientela straniera. La mission del Gruppo in Italia, per il 2023, è oltre all’espansione, continuare ad investire nella formazione dei propri collaboratori, nel servizio customizzato alla clientela di riferimento e nell’innovazione tecnologica a dimostrazione della forza del marchio sul panorama immobiliare nazionale e internazionale”.
In occasione dell’evento, Engel & Völkers ha presentato un Market Insight sul mercato residenziale e di pregio della città di Bologna, realizzato con il supporto scientifico di Nomisma. Dal Report emerge che nel 2022 il mercato di Bologna ha continuato a crescere, con il volume di compravendite che ha registrato un incremento annuo del 3,5%, grazie alla performance a due cifre attribuibile al primo semestre (+11,5%). Il capoluogo emiliano è ormai secondo solo a quello di Milano per dinamicità; tuttavia, la capacità di Bologna di attrarre nuovi investimenti, posti di lavoro e turismo sta ingessando il mercato, a causa della scarsità dell’offerta. Tale disallineamento tra domanda e offerta non riguarda tanto l’ambito delle compravendite quanto quello delle locazioni, dove si riscontra una forte quota di domanda non soddisfatta.
“A fronte di una elevata domanda, Bologna sconta una carenza di immobili di qualità. Cresce, infatti, il divario tra il prodotto ristrutturato al nuovo e il prodotto usato, che rappresentano in sostanza due mercati distinti” ha dichiarato Luca Dondi, CEO di Nomisma. “Se questo è vero nelle tradizionali aree di pregio come Centro Storico, Colli e Giardini Margherita-Murri, tale dinamica è ancora più accentuata nelle restanti zone dove l’offerta di qualità è pressoché inesistente”.
Tra i temi emergenti, l’efficienza energetica degli edifici è destinata ad acquistare importanza crescente sul mercato. Sebbene gli immobili con migliori prestazioni energetiche siano già considerati più attrattivi, in futuro tali soluzioni costituiranno un netto discrimine tra immobili ristrutturati e usati, sebbene con la evidente difficoltà di affrontare tale tema negli edifici del centro storico. Per quanto riguarda, invece, le locazioni, la scarsità dell’offerta di immobili in assoluto, e di prodotto di qualità, in particolare, si scontra con la fortissima diffusione di proprietà residenziali adibite ad uso ricettivo, secondo la formula dello short term rent. Bologna è infatti tra le città italiane più toccate da tale fenomeno, con una concentrazione fisiologicamente importante nel centro storico.
Il segmento del pregio rimane caratterizzato da quotazioni medie stazionarie. Per le proprietà ristrutturate al nuovo, il range è ampio rispetto alle singole zone di pregio, con l’area del centro storico che presenta valori medi minimi e medi massimi compresi tra 4.500 e 7.000 euro al mq. La quotazione top ha toccato oltre 8.000 euro al mq nell’area del Quadrilatero (centro storico, Colli, Giardini Margherita-Murri). Nella zona dei Colli, si segnala una tendenza al rialzo rispetto al semestre precedente, trainata dalla scarsità dell’offerta. Stabili le quotazioni nell’area compresa tra Giardini Margherita e Murri, con un’oscillazione dei prezzi che varia tra 4.000 e 6.000 euro al mq. Tale mercato si suddivide in microaree, alcune delle quali vantano una buona tenuta dei prezzi, grazie alla combinazione di fattori quali location di pregio e scarsa offerta relativa alla vendita.
Il comparto della locazione rimane sotto pressione, con grande domanda rivolta alle locazioni ordinarie, ma anche a quelle di breve termine (18 mesi) derivanti da mobilità lavorativa. Su questo fronte, è forte il tema contrattuale dal momento che il contratto transitorio risulta oggi poco interessante per i proprietari. La soluzione viene talvolta dalle aziende stesse che si fanno locatori di contratti 4+4 per poi subaffittare l’immobile ai propri dipendenti. Non dovrebbe arrestarsi la crescita dei canoni, così come il numero di stipule.
Fonte : Nota congiunta