Secondo il New York Market Insight, report elaborato dall’agenzia Knight Frank, la Grande Mela, a dispetto delle incertezze economiche, continua ad attirare gli investitori immobiliari, alla ricerca di operazioni sicure e non soggette all’inflazione.
Mentre lo Standard & Poor 500 (il più importante indice azionario nordamericano) e le criptovalute hanno visto un crollo, rispettivamente del 19% e del 50%, il mercato immobiliare di lusso a New York ha sviluppato un incremento del 2,7% nel 2022, nonostante la Federal Reserve abbia avviato il più rapido rialzo dei tassi mai registrato dagli anni ’80.
Secondo la società di consulenza Miller Samuel, alla fine del 2021 il prezzo medio di un’abitazione di lusso a Manhattan si aggirava intorno ai 1.948.603 dollari (US$), mentre nel 2022 si è verificata una crescita del 2,7%, equivalente a 52.612 dollari (US$) in più.
C’è infatti chi si può permettere questo genere di immobili: la maggior parte degli UHNWIs – ultra-high-net-worth-individuals, soggetti facoltosi presi in esame da Knight Frank -, risiede nella Grande Mela più che in qualsiasi altra metropoli mondiale.
La compravendita di abitazioni rimane quindi una costante. Nel 2022, a Manhattan, sono state vendute oltre 14.500 case, ovvero il 23% in più rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, e nello stesso anno sono state pubblicate 244 inserzioni con un prezzo superiore ai 10 milioni di dollari (US$).
Con una percentuale di cash buyer (acquirenti che pagano in contanti) che costituisce l’80% dei nuovi acquisti di case a Manhattan, il mercato risulta meno esposto agli incrementi dei tassi d’interesse, e tra gli UHNWI statunitensi, in generale, si registra un certo ottimismo. Secondo l’Attitude Survey di Knight Frank, circa il 21% di essi ha visto accrescere la propria ricchezza nel 2022, e il 64% si aspetta che nel 2023 possa aumentare ancora.
Gli UHNWIs devono far fronte, tuttavia, ad una disponibilità limitata di immobili. Sebbene il tasso d’interesse dei mutui sia diminuito, passando dal 7,32% nel novembre 2022 al 7,08% nel marzo 2023, si mantiene comunque elevato e chi deve sostenerne i costi tende quindi a non lasciare la propria abitazione, determinando così livelli di stock abitativi ridotti.
I dati raccolti dal portale immobiliare StreetEasy rivelano che a gennaio 2023 risultavano in vendita a Manhattan circa 7.804 abitazioni, il 13% in meno rispetto alle 9.016 registrate a maggio 2022. Per compensare, una parte di tale domanda si sta spostando infatti verso il settore delle nuove costruzioni. L’inflazione e l’evoluzione dei tassi d’interesse rimangono grandi punti interrogativi, e questi ultimi rimarranno elevati per tutto il 2024, secondo le tendenze attuali.
Gli affitti continuano ad attirare l’attenzione degli investitori
Nonostante durante la pandemia abbiano subito una forte battuta d’arresto, con minimi storici nel primo trimestre 2021, gli affitti a New York sono aumentati del 49% negli ultimi due anni e del 19% solamente nel 2022.
Oltre alla scarsità di abitazioni, chi prende casa in affitto sceglie locazioni più di lunga durata, disincentivato anche dalla situazione dei mutui. Secondo Miller Samuel, a Manhattan, da ottobre 2020 a gennaio 2023, il numero di immobili disponibili è diminuito, da 41.516 a 14.148, invece i contratti di locazione della durata di due anni sono aumentati, passando dal 16% a febbraio 2021 al 42% a gennaio 2023.
Tra i quartieri trendy – e più cari – per gli affitti, Central Park South è il primo in classifica, con contratti di locazione fino a 10.995 dollari (US$) al mese, seguito da Tribeca (9.500$) e Soho (6.395$).
L’eccellenza accademica di New York
Sulla base dei dati raccolti dal Pulse Survey di Knight Frank, l’istruzione è un fattore chiave per gli investimenti immobiliari di New York, con l’8% degli UHNWIs intervistati che la reputa un valido motivo per cercare un immobile di lusso nella metropoli.
Secondo Georgina Atkinson, Head of the U.S. Residential Developments, “L’istruzione rimane l’elemento fondamentale per l’acquisto di immobili a Manhattan. Con la riapertura delle frontiere e il ritorno degli studenti internazionali, abbiamo assistito ad un incremento delle richieste di informazioni”.
Con oltre 200 campus, comprese le due università della Ivy League, Colombia e Cornell, New York è una delle città più importanti a livello accademico e vi risiede il 12% di tutti gli studenti internazionali degli Stati Uniti. Nello Stato di New York sono i cinesi a primeggiare, che costituiscono il 40%, seguiti da indiani, sud-coreani, canadesi e taiwanesi.
Fonte : Company