Si è svolta oggi a Milano la “giornata RICS” , aperta da Massimiliano Pulice, Presidente del capitolo italiano dell’ associazione internazionale dei chartered surveyors .
All’ evento, articolato in una serie di panel tecnici su argomenti di stringente attualità, hanno partecipato circa 150 membri di RICS Italia.
Ma, poichè il titolo della Conference era “ Governare il cambiamento per essere pronti per il futuro”, la giornata è iniziata con una tavola rotonda di scenario, cui hanno preso parte Luca Dondi ( Nomisma), Paolo Bottelli ( Kryalos SGR) e Silvia Rovere ( Confindustria Assoimmobiliare ), guidati da Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari. Tutti sono “ FRICS”, cioè Fellows dell’ associazione .
Dondi è apparso preoccupato. Meno credito, innalzamento dei tassi di interesse, e atteggiamento selettivo delle Banche …. A ciò si aggiunge la riduzione del potere d’ acquisto delle famiglie. Tutto ciò si tradurrà in un forte decremento delle compravendite .
Un pochino più ottimista Bottelli, secondo il quale – nonostante la grande cautela degli investitori – sussistono comunque ancora nicchie di opportunità ; e sono sempre più numerosi i soggetti non bancari che stanno entrando nel mercato dei finanziamenti immobiliari. Bisogna “andare” in localizzazioni e asset class in cui si sta già evidenziando un repricing significativo.
Forte della leadership che l’ associazione da lei presieduta ha raggiunto nel panorama italiano, Rovere si è detta “ fiduciosa” dell’ ascolto – da parte del Governo in carica – alle istanze del settore immobiliare. Occorrerebbe non un “Piano casa” ( ormai da decenni non se ne fanno più ! ) , ma un grande progetto – di lunghissimo termine – di “ transizione green”, capace di sollecitare il miglioramento delle prestazioni energetiche dei fabbricati, che per la stragrande maggioranza presentano posizioni basse o bassissime nella classificazione.
Incentivi ( ma non Bonus 110, per carità) e mano pubblica sono indispensabili.
Breglia ha insistito, da par suo, sulla mancanza di prodotto nuovo. Le cifre sono drammatiche : nel 2022 si sono realizzate solo 50 mila nuove unità residenziali, metà delle quali concentrate a Milano e Roma. Nel resto del Paese, si trovano solo micro-iniziative. Abbiamo assoluta necessità di innovazione e di rinnovamento, anche della classe dirigente del real estate. Di aria fresca, in sintesi.
( a cura di Paola Lunghini )