Con una previsione delle vendite online nel settore retail per oltre 1.200 miliardi di dollari nel mondo quest’anno (secondo i dati di eMarketer), i retailer sono sotto pressione per decidere dove, quando e come i loro prodotti debbano viaggiare dalla fonte fin nelle mani dei consumatori. Il primo di una serie di nuovi report sull’e-commerce mondiale realizzati da Jones Lang LaSalle rivela come diversi mercati globali stiano realizzando le proprie infrastrutture di consegna per soddisfare la nuova crescente domanda dei consumatori. “L’espansione globale del retail un tempo comportava l’apertura di negozi fisici in alcune delle più prestigiose high street del mondo, come la Fifth Avenue a New York o gli Champs-Élysées a Parigi. Oggi comporta anche magazzini di grandi dimensioni e centri di raccolta e smistamento di pacchi”, spiega Craig Meyer, President of Industrial di JLL. “Ora che il 39% della popolazione mondiale ha accesso a Internet, la preferenza dei clienti per lo shopping online è ormai globale. I retailer stanno utilizzando nuovi tipi di strutture per tenere il passo con le consegne e la domanda, nel rispetto delle culture locali”.
Quote di mercato alle stelle
Le vendite online globali rappresentano attualmente il 4% del totale delle vendite retail e stanno crescendo a un buon ritmo. Di fatto, le vendite online globali sono cresciute del 14,8% annuo tra il 2007 e il 2012, rispetto allo 0,9% delle vendite totali del retail nello stesso periodo (sempre secondo eMarketer).
“Anche se le economie in via di sviluppo sono molto indietro rispetto a quelle sviluppate per quanto riguarda le infrastrutture di ecommerce, potranno assistere a una forte crescita delle vendite di e-commerce in futuro”, aggiunge Meyer. “Di conseguenza, il panorama dell’e-commerce mondiale cambierà rapidamente nel corso dei prossimi cinque anni e oltre”.
Entro il 2017 i maggiori tassi di crescita dell’e-commerce B2C sono previsti in Indonesia, Cina, India e Messico. Per contro, i tassi di crescita nei mercati maturi saranno ridotti, con l’eccezione prevista per mercati come gli Stati Uniti e il Regno Unito, che registreranno ancora tassi di crescita annuali a due cifre.
“I retailer si stanno interrogando circa i loro piani di espansione internazionale di e-commerce”, ha affermato Kris Bjorson, Head of Retail E-commerce Distribution presso JLL. “Investire risorse in paesi in via di sviluppo con scarse infrastrutture logistiche sapendo di non vedere alcun ROI per cinque anni, o concentrarsi su mercati maturi, dove vi è già una forte concorrenza sia nei confronti di utenti che di spazio industriale pregiato, ma anche una consolidata infrastruttura logistica?”
Maturità del mercato e-commerce: la convenienza spinge l’evoluzione della supply chain
Per i paesi sviluppati, la strategia retail multicanale è alla base di grandi cambiamenti nei modelli di logistica dell’e-commerce. In una strategia multicanale, che integra in modo uniforme canali di vendita come negozi, Web e dispositivi mobili, i consumatori possono scegliere il modo più conveniente per ordinare, ricevere e restituire i loro acquisti. I modelli si differenziano nel mondo:
Nel Regno Unito, e in altri mercati sviluppati, il modello “online e ritiro in negozio” è la componente in più rapida crescita delle vendite online di molti retailer, sulla spinta dei comportamenti dei consumatori che preferiscono ritirare la merce presso il punto vendita, anziché farla recapitare a casa.
La Germania è il secondo più grande mercato dell’e-commerce in Europa per fatturato, dopo il Regno Unito. La crescita dell’e-commerce ha portato a una nuova imponente domanda di grandi impianti di e-fulfillment, sospinta da retailer pure-play.
Con la maturazione e l’aumento dell’automazione nel settore e-commerce inAustralia, si diffonderà un real estate “specializzato” o “mirato”. Le cassette postali per pacchi stanno avendo una grande diffusione, così come le aziende che offrono con facilità consegne e resi utilizzando infrastrutture esistenti dedicate a punti di raccolta.
Negli Stati Uniti, si stima che il 30% della domanda di magazzini industriali sia correlata all’ecommerce.
I retailer continuano ad aprire grandi centri di e-fulfillment in prossimità di importanti mercati, e stanno anche aprendo magazzini di medie dimensioni in mercati secondari, gestiti da fornitori di logistica esterni, per soddisfare le esigenze di consegna il giorno stesso in tutto il paese.
Mercati emergenti, tendenze di e-commerce emergenti
Nei mercati emergenti, le supply chain dell’e-commerce si stanno evolvendo in modi molto divergenti, sotto l’influenza di fattori normativi, economici e culturali:
In Cina, la prima ondata di magazzini per l’e-commerce si è concentrata in città di primo livello come Pechino, Shanghai e Guangzhou, ma dal 2011 le principali aziende di e-commerce hanno avviato la creazione di centri di distribuzione anche in mercati emergenti nell’entroterra.
Con oltre 100 milioni di utenti Internet in Brasile, il boom dell’e-commerce ha creato nuova domanda di magazzini, in particolare a San Paolo, principale hub logistico del Brasile. Cluster logistici stanno emergendo lungo le principali strade di accesso alla città in luoghi come Barueri, Cajamar e Guarulhos.
In India, il retail online riguarda meno dell’1% della spesa totale del retail. Il warehousing dell’ecommerce è pensato per servire città di primo livello. La variegata struttura fiscale del paese ha incoraggiato reti di magazzino decentrate composte da piccoli impianti statali. Tuttavia, la Goods and Services Tax (GST) di prossima attuazione incoraggerà il consolidamento delle reti di distribuzione e alimenterà la domanda di centri di distribuzione più grandi.
“Alla fine i mercati emergenti potranno sorpassare i mercati maturi dal punto di vista del volume grazie ai numeri della loro popolazione”, afferma Bjorson. “Crediamo che l’e-commerce offra ai retailer quella possibilità di raggiungere nuovi clienti che i luoghi fisici non hanno, in particolare in aree rurali remote. Con l’aumento dei consumatori che abbracciano l’e-commerce come un modo sicuro e conveniente per l’acquisto di beni, i retailer nei paesi in via di sviluppo investiranno in modelli logistici per esporre nuovi prodotti a nuove popolazioni”.
Fonte : JLL