Investitori cauti e in attesa di un repricing al Real Estate Summit 2022  di DLA Piper

Un mercato influenzato da grande volatilità e incertezza e che colloca gli investitori in una posizione di attesa e cautela. Questo è quanto è emerso dal Real Estate Summit “Quo Vadis Italia?” organizzato da DLA Piper, il principale studio legale internazionale in Italia, tenutosi  il 30 novembre  a Milano e giunto alla settima edizione.  Partner partecipanti: BNP Paribas Real Estate, CBRE, Colliers, Cushman & Wakefield, DILS, Savills, e Urban Land Institute.

Nel corso dell’incontro sono stati analizzati in particolare gli elementi di “disruption” in un settore uscito faticosamente dalla pandemia, con un focus sul mercato europeo e italiano, attraverso le view dei più importanti investitori e operatori italiani e stranieri, generando – come da tradizione per Quo Vadis Italia? – un dibattito acceso sulle prospettive future del mercato e sul clima degli investimenti, fornendo il sentiment del capitale internazionale rispetto al mercato immobiliare italiano. Un evento che tra l’altro ha potuto contare su un’ampia partecipazione di professioniste, che hanno rappresentato il 50% degli speaker intervenuti.

“Dopo le difficoltà e i rallentamenti degli ultimi due anni, oggi stiamo affrontando una nuova situazione di straordinaria incertezza legata all’aumento del costo del denaro e all’inflazione” – commenta Olaf Schmidt, Head del Dipartimento Real Estate di DLA Piper per l’Italia – “Le analisi che abbiamo ascoltato al Quo Vadis, sebbene tutte concordi nell’esprimere un giudizio “attendista” sul mercato italiano ed europeo per il prossimo anno, ci ricordano tuttavia la solidità del nostro sistema economico, l’opportunità che abbiamo, per esempio, con il PNRR, e le possibilità interessanti che emergono da alcuni ineludibili trend: l’urbanizzazione, lo smart working, la sanità, l’invecchiamento della popolazione, ma anche la necessità di rispondere alla ripresa del turismo e alle esigenze abitative di studenti italiani e stranieri che vivono nelle nostre città”.

Fonte : Company