COIMA SGR, leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, ha organizzato oggi presso la Fondazione Riccardo Catella l’undicesima edizione del COIMA Real Estate Forum, evento annuale dedicato ad analizzare e approfondire i trend e gli scenari economici, a livello domestico e internazionale, che quest’anno si è focalizzato sui contributi possibili alla transizione sostenibile delle città.
Il COIMA Real Estate Forum ha coinvolto complessivamente – tra presenze in sala e collegamenti digitali – oltre 750 operatori del settore, in rappresentanza di primari investitori istituzionali italiani e internazionali – provenienti da Asia, America, Canada, Medio Oriente, Europa e Italia.
Manfredi Catella (Fondatore e CEO di COIMA) ha affrontato il tema chiave del contributo alla transizione sostenibile delle città, a cui è seguito un outlook di mercato con Komal Sri-Kumar (President, Sri-Kumar Global Strategies, Inc.) e Gabriele Bonfiglioli (Chief Investment Officer, COIMA).
“Come integrare obiettivi ESG nelle strategie di investimento” è stato il tema affrontato nella tavola rotonda a cui hanno preso parte Roun Barry (CEO, ARA Dunedin Ltd), Méka Brunel (Vice President, Fondation Palladio), Stefano Distilli (Presidente, Cassa Dottori Commercialisti), Valter Militi (Presidente, Cassa Forense), Alberto Oliveti (Presidente Fondazione ENPAM e AdEPP) e Giuseppe Santoro (Presidente, Inarcassa); a cui è seguita una seconda sessione di lavori con la presentazione di due ricerche “Porta Nuova: analisi di impatto” illustrate da Mario Calderini (Full Professor, Politecnico di Milano, School of Management) e Valerio De Molli (Managing Partner & CEO, The European House, Ambrosetti).
Il mercato italiano si conferma fortemente attrattivo : secondo recenti stime elaborate da COIMA – nel 2022 dovrebbe raggiungere 11 miliardi di euro di investimenti, superando i 10 miliardi di euro del 2021 e sensibilmente superiore rispetto al dato del 2020, che si era fermato a 8,7 miliardi di euro.
Il totale per i primi nove mesi del 2022 risulta composto da 3,9 miliardi di euro per l’Office, 2,4 miliardi di euro sul mercato logistico, 1,1 miliardo di euro per gli hotel, 0,8 miliardi di euro per il residenziale e 0,6 miliardi di euro per il retail.
Nel primo semestre dell’anno, la maggior parte di questi fondi (73%) confermava una provenienza da investitori internazionali, una percentuale in linea con la media degli ultimi cinque anni.
In tale contesto, il mercato mostra una particolare velocità nel cogliere opportunità legate a uffici in Classe A, con una domanda che – nel corso degli ultimi 5 anni – si è stabilizzata oltre il 70%: un fattore che incide fortemente anche nel tesso di vacancy che, se per Milano è del 10,4%, si riduce al 2,5% per gli edifici in Classe A e arriva a zero in Porta Nuova e nel CBD di Grado A.
L’Italia è purtroppo ancora molto lontana dagli altri principali Paesi europei: se la percentuale di uffici in Classe A in Milano tocca il 14%, il dato cala al 6% per la capitale, numeri ben lontani dalla media del 30% o dai picchi del 46% di Londra e del 43% di Barcellona.
Fonte : Company