Di James Hansen
A giugno la Turchia ha formalmente cambiato il proprio nome internazionale da ‘Turkey’ a ‘Türkiye’ per via della sfortunata coincidenza con la parola inglese ‘turkey’ – tacchino – un termine usato gergalmente negli Usa anche per descrivere una persona inetta e inutile e nel Regno Unito per indicare un progetto disastroso, come un film che ‘muore’ al botteghino.
Dato che, in Occidente, solo i conoscitori delle lingue germaniche sono in grado di operare la necessaria ‘modificazione metafonetica’ per pronunciare la “u” con l’umlaut, la reazione internazionale al cambiamento è stata di sostanziale indifferenza.
Qualcosa del genere è successo—qualche mese prima, a febbraio—con la decisione del Governo tailandese di cambiare il nome della capitale del Paese, Bangkok. Ora si chiama, formalmente, Krung Thep Maha Nakhon, che in lingua thai significherebbe “la città degli angeli”, come—seppure in maniera più succinta—la città californiana di Los Angeles.
Siccome potrebbe volerci del tempo prima che il resto del mondo riesca ad adeguarsi alla novità, per ora è ancora accettabile appendere tra parentesi il vecchio nome della metropoli—così, Krung Thep Maha Nakhon (Bangkok)—per semplificare la transizione…
Scelte del genere più spesso rispecchiano radicali spostamenti di potere: come ‘Costantinopoli’—già ‘Bisanzio’—che divenne ‘Istanbul’ dopo la conquista ottomana, o la ‘Nieuw Amsterdam’ olandese che diventò ‘New York’ con il passaggio sotto il controllo inglese, oppure ‘Saigon’, trasformata in ‘Città di Ho Chi Minh’ dopo la conquista da parte dei Viet Cong.
Lo stesso meccanismo parrebbe controllare anche i nomi di intere nazioni, un fenomeno riccamente presente nel secolo scorso, specialmente con il collasso del sistema coloniale europeo. Così, il ‘Congo Belga’—passando per ‘Zaire’—è diventato la ‘Repubblica Democratica del Congo’ e gli ex-territori britannici di ‘Birmania’, ‘Rhodesia’ e ‘Ceylon’ oggi sono rispettivamente ‘Myanmar’, ‘Zimbabwe’ e ‘Sri Lanka’.
Un caso a parte riguarda la Kampuchea/Cambodia, o Cambogia per gli italiani. Dal 1953 al 1970 il paese venne chiamato ‘Regno di Cambodia’; poi, tra il 1970 e il 1975, divenne la ‘Repubblica Khmer’, per diventare, sotto Pol Pot—1975-1979—‘Kampuchea Democratica’. Poi, ci fu un po’ di confusione prima dell’arrivo dell’Autorità di Transizione Onu, quando—tra il 1989 e il 1993—il Paese venne provvisoriamente denominato ‘Stato di Cambodia’. Finalmente, dopo la restaurazione della monarchia nel 1993, è tornato a essere il ‘Regno di Cambodia’... Tanta storia e tanta violenza per tornare al punto di partenza.
(Si ringrazia per la gentile concessione)